Martedì 1 giugno 2010 alle ore 17.30 a Roma, presso la SIOI, piazza San Marco 51, presentazione del libro di Laura Boldrini Tutti indietro, Rizzoli. Introduzione di Andrea Camilleri e Laurens Jolles. Intervengono con l’autrice Giuliano Amato, il Mons. Agostino Marchetto e Roberto Natale. Modera Valentina Loiero. Letture di Stefano Pozzovivo.
Con la collaborazione della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale
L’esperienza personale di una donna che per mestiere (e per passione) affronta le più terribili emergenze umanitarie.
Chi sono i migranti che tentano di entrare in Italia? Perché non restano nei loro paesi? Dobbiamo averne paura? È giusto respingerli?
Oggi si tende a considerare tutti i migranti allo stesso modo, mettendoli indistintamente nel grande calderone degli immigrati clandestini. Ma che cosa si conosce di queste persone e delle loro difficili esistenze?
Non abbastanza, è l’avviso dell’autrice. E poiché i mezzi di informazione offrono troppo poco spazio per restituire all’opinione pubblica l’altra faccia degli sbarchi e del dramma che c’è dietro, diventa facile strumentalizzare la situazione e trasformare queste storie in paura. Anche i rifugiati in cerca di una via di scampo da guerre e persecuzioni finiscono per essere percepiti come minaccia alla sicurezza. Un tragico equivoco che mette in discussione i principi di solidarietà e di diritto che hanno da sempre caratterizzato la società italiana. In questo libro Laura Boldrini, portavoce dell’UNHRC, risponde ai pregiudizi e alle paure con la verità. Racconta, attraverso la sua esperienza sul campo, quello che succede davvero nei cosiddetti viaggi della speranza, nella fuga verso la pace e la sicurezza; parla di chi presta soccorso nel Mediterraneo, spesso rischiando in prima persona, e rivela anche un’Italia poco conosciuta, quella che all’orrore resiste con l’umanità. Un’Italia in cui, nel quotidiano, si realizza in modo spontaneo e quasi inconsapevole l’integrazione che invece spesso per le istituzioni rimane un obiettivo astratto.
LAURA BOLDRINI, giornalista, da oltre vent’anni lavora nelle agenzie Onu. Dal 1998 è portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). In questi anni ha svolto numerose missioni nei più diversi luoghi di crisi, dal Kosovo al Rwanda, dall’Afghanistan all’Iraq.