In 120 anni quali sono stati e come sono cambiati i rapporti tra stampa e politica, tra giornalismo e palazzo? Sono questi i temi al centro della mostra 'Il Ventaglio - Cronisti in Parlamento - Da Zanardelli ai social network', allestita nella Sala della Regina di Montecitorio, che verrà inaugurata lunedì 3 novembre alle 15 dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, e dalla presidente dell'Associazione Stampa parlamentare, Alessandra Sardoni.
Partendo dal primo Ventaglio donato dai giornalisti parlamentari al presidente della Camera Giuseppe Zanardelli nel luglio 1893, fino ad arrivare ai giorni nostri, la mostra ripercorre momenti che hanno segnato la storia italiana, con l'esposizione di articoli, immagini, video, atti parlamentari, documenti, commentati da chi ancora oggi è testimone di ciò che accade nelle Aule parlamentari e non solo.
I documenti, selezionati a conclusione di una ricerca condotta dalla professoressa Silvia Capuani presso l'Archivio Storico e la Biblioteca della Camera dei Deputati, ripercorrono la storia dell'Associazione della Stampa parlamentare e ne ricostruiscono ruolo e funzione. La mostra vuole mettere in luce il ruolo assunto dalla stampa e più in particolare dai cronisti parlamentari che si pongono fin dai primi anni del Regno quale elemento di mediazione tra il mondo della politica e l'opinione pubblica, favorendo, grazie a una presenza stabile nelle istituzioni, una crescente attenzione dei cittadini verso i lavori del Parlamento.
Il percorso espositivo è stato articolato secondo un ordine cronologico e propone l'accostamento di documenti di diversa natura: fonti giornalistiche, materiale d'archivio, immagini dei primi Ventagli donati ai Presidenti della Camera, fotografie di cronisti colti nell'atto di esercitare la loro professione; ma anche Ventagli di antiquariato originali (donati a Nilde Jotti e a Oscar Luigi Scalfaro, primo Presidente della Repubblica a ricevere l'omaggio dalla Stampa parlamentare), accanto a quelli realizzati negli ultimi anni dagli studenti dell'Accademia delle Belle Arti.
La documentazione illustra e scandisce alcuni momenti salienti della storia italiana, come lo scandalo della Banca Romana del 1893 e la crisi di fine secolo (è in questo contesto che si colloca il processo intentato ad alcuni giornalisti, anche piuttosto noti, accusati di aver sostenuto i moti contro il carovita divampati a Milano nel 1898). Si passa poi all'intervento dell'Italia nella Prima guerra mondiale, all'assassinio di Giacomo Matteotti, all'affermarsi del fascismo come regime. Quindi, il periodo repubblicano con il referendum del 1946 e l'elaborazione della Carta costituzionale; le elezioni del 1948 e del 1953; il governo Tambroni e l'esperienza del centro-sinistra; il terrorismo; la crisi del 1992 e l'avvento del bipolarismo.
Tra i documenti esposti, il plico consegnato da Giolitti al presidente della Camera Biancheri nel dicembre 1894, in cui erano contenuti alcuni documenti relativi alla Banca Romana; la lettera di accompagnamento di Turati e l'ordine del giorno che segnò l'avvio della secessione aventiniana, del giugno 1924; la bozza del primo regolamento che disciplinava l'accesso dei giornalisti nella tribuna stampa di Montecitorio, del dicembre 1862 (a meno di due anni, quindi, dalla nascita dello Stato italiano); la lettera che alcuni giornalisti parlamentari inviarono nel dicembre del 1946 al presidente della Commissione per la Costituzione, Meuccio Ruini, a sostegno della richiesta avanzata da Parlmiro Togliatti per far assistere i cronisti anche ai lavori della Commissione dei Settantacinque.
La mostra, organizzata dall'Associazione stampa parlamentare e dalla Camera dei deputati, resterà aperta da lunedì 3 a lunedì 10 novembre e sarà visitabile tutti i giorni, tranne il sabato, dalle ore 10 alle ore 18, con ultimo ingresso alle ore 17.30. Domenica 9 novembre, inoltre, la visita sarà possibile nell'ambito della manifestazione "Montecitorio a porte aperte", dalle ore 10 alle ore 16, con ultimo ingresso previsto alle 15.30. (ROMA, 30 OTTOBRE - AGI)