E’ un segnale rilevante e positivo quello che la Rai dà con la decisione di aprire un nuovo ufficio di corrispondenza dall’Africa a Nairobi.
L’operazione avviata con il Consiglio di Amministrazione dal precedente Direttore Generale, Alfredo Meocci, e ora portata a compimento da Claudio Cappon mostra che il servizio pubblico non intende rassegnarsi all’omologazione e allo scadimento dei contenuti, ed anzi investe su una rafforzata capacità di raccontare i problemi del sud del mondo. E’ fondamentale adesso che questa scelta trovi spazio concreto nei contenuti dei giornali Rai e in altre possibili aree dei palinsesti delle reti generaliste. Nel momento in cui intensa è la discussione su come dovrà essere la nuova Rai, l’attenzione alle vicende internazionali è certamente una delle vie attraverso le quali rimodellare e rendere più identificabile l’offerta del servizio pubblico. Il sindacato dei giornalisti auspica che d’ora in poi l’apertura alle questioni del mondo diventi criterio generale di giudizio da parte del vertice Rai sull’andamento delle testate nazionali del servizio pubblico. A fianco dei dati Auditel e delle percentuali dell’Osservatorio di Pavia sul rispetto del pluralismo politico, anche la capacità di alzare lo sguardo sul mondo deve diventare un misuratore del valore dell’informazione.