“E’ davvero inopportuno che si cerchi di alimentare un clima di tensione intorno ad ‘Annozero’. Agitare nuovi bavagli contro un gruppo di lavoro che già ha subìto gli effetti di un non dimenticato editto sarebbe incompatibile con i diritti dell’informazione.
Il giornalismo di Michele Santoro e dei suoi colleghi può risultare per alcuni urticante. Ma non si capisce perché il vertice Rai voglia tanto spesso soffermarsi su un programma che, comunque lo si giudichi, offre serissimi spunti di riflessione su aspetti cruciali del dibattito sociale e politico, e non manifesti analoga sollecitudine per le troppe parti del palinsesto Rai che indugiano sul vuoto, sul gossip, sulle cronache più morbose. Una domanda, al riguardo: ma il piano editoriale ora in discussione in viale Mazzini, e che ha raccolto fin qui tante critiche, troverà il modo di dire qualcosa per frenare i ‘processi-spettacolo’ così frequenti anche sugli schermi del servizio pubblico? Oppure i documenti dell’Agcom vengono letti soltanto se parlano di Santoro?”.