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Editoria 01 Apr 2010

Ripristinare i fondi per la stampa italiana all’estero: la mozione dell’on. Di Biagio (Pdl) alla Camera

Ripristinare i fondi per la stampa italiana all’estero che il decreto "Milleproroghe" ha tagliato del 50%: questo l’intento della mozione presentata dal responsabile italiani nel mondo del Pdl, onorevole Aldo Di Biagio, sottoscritta da altri 29 deputati, tra cui i colleghi eletti all’estero Angeli e Berardi. Di seguito il testo integrale dell’atto parlamentare.

Ripristinare i fondi per la stampa italiana all’estero che il decreto "Milleproroghe" ha tagliato del 50%: questo l’intento della mozione presentata dal responsabile italiani nel mondo del Pdl, onorevole Aldo Di Biagio, sottoscritta da altri 29 deputati, tra cui i colleghi eletti all’estero Angeli e Berardi. Di seguito il testo integrale dell’atto parlamentare.

"La Camera,
premesso che:
la legge 26 febbraio 2010, n. 25, di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194 - cosiddetta "mille proroghe" - ha introdotto in seconda lettura alla Camera l'articolo 10-sexies, concernente il "Differimento dell'applicazione di disposizioni in materia di contributi all'editoria", disponendo al comma 1, lettera d), una riduzione del 50 per cento del contributo complessivo calcolato per ciascun soggetto per i contributi relativi all'anno 2009, limitatamente ai quotidiani italiani editi e diffusi all'estero in considerazione della norma - inclusa nel medesimo provvedimento - tesa a ripristinare, per il 2010 e al massimo al 100 per cento, i contributi dovuti al diritto soggettivo per testate ed emittenti di partito, no profit e cooperative;
pur condividendo l'esigenza e la necessità di ripristinare totalmente i contributi dovuti al diritto soggettivo delle suindicate testate in Italia, si ritiene altrettanto doveroso, ed opportuno garantire la salvaguardia dei contributi a sostegno delle realtà editoriali italiane oltre confine, esorcizzando l'ipotesi che per sostenere un comparto si debba inevitabilmente deprimere l'altro;
l'applicazione della suindicata normativa va ad incidere in maniera vistosa sull'ammontare delle risorse destinate alle circa 150 testate italiane edite all'estero o edite in Italia per essere distribuite oltre confine applicando una riduzione del contributo relativo all'anno 2009 del 50 per cento mettendo in discussione la sopravvivenza stessa delle realtà editoriali, considerando anche che i costi del 2009 sono già stati sostenuti dalle imprese ed un riassorbimento retroattivo delle risorse risulterebbe difficilmente gestibile;
l'applicazione delle suindicate disposizioni comporterebbe un riassorbimento delle risorse alla stampa italiana oltre confine pari a 5 milioni di euro;
i prodotti editoriali, editi o distribuiti oltre confine, rappresentano il principale riferimento culturale ed informativo delle comunità italiane all'estero, oltre che il veicolo indiscusso della promozione della lingua e cultura italiana e della crescita e valorizzazione del made in Italy;
intervenire sulle risorse destinate all'editoria italiana oltre confine, con eventuale e conseguente chiusura di molte delle realtà editoriali storiche dell'emigrazione, rischierebbe di compromettere l'immagine stessa del nostro Paese, favorendo un percorso di scollamento culturale e sociale delle nostre collettività oltre confine dalla Patria e favorendo una inevitabile quanto deleteria dispersione non più veicolata entro canali informativi riconosciuti, apprezzati e consolidati;
il riassorbimento dell'ammontare dei contributi relativi all'anno 2009 si configura come una sorta di discriminazione nell'ambito del comparto dell'informazione ai danni del mondo editoriale italiano all'estero, andando inevitabilmente ad acuire le già pesanti criticità che caratterizzano la percezione che i cittadini oltre confine hanno nei confronti della gestione delle risorse a loro favore da parte del nostro Paese;
il diritto all'informazione, costituzionalmente sancito, rischia di essere messo seriamente in discussione dal citato provvedimento: con l'applicazione della suindicata normativa verrebbe compromesso il diritto attivo ad informare da parte delle testate ed il diritto passivo ad essere informati da parte dei cittadini residenti oltre confine che hanno difficoltà materiali - soprattutto se residenti migliaia di chilometri dall'Italia - a reperire informazioni circa le dinamiche politiche, sociali e culturali del loro Paese;
le realtà editoriali italiane operanti oltre confine, impiegano centinaia di lavoratori, tra giornalisti specializzati e bilingui, amministrativi e distributori i cui profili occupazionali verrebbero inevitabilmente messi a repentaglio dalla riduzione dei contributi, tenendo conto che molte di queste realtà hanno già avviato una procedura di licenziamento;
dal febbraio 2010, i maggiori referenti rappresentativi della Stampa italiana oltre confine hanno dimostrato la loro contrarietà nei confronti del provvedimento, evidenziando il danno economico, occupazionale e culturale che tale scelta di riorganizzazione finanziaria potrà comportare sul breve periodo;
qualora non si realizzasse una rettifica della disposizione suindicata a vantaggio dell'editoria italiana all'estero, la riduzione retroattiva dei contributi rischierà di comportare delle evidenti difficoltà in sede di redazione del bilancio di esercizio da parte delle imprese,
impegna il Governo
ad assumere iniziative di carattere normativo volte a ripristinare l'ammontare completo dei contributi relativi all'anno 2009 erogati a favore delle realtà editoriali italiane operanti all'estero". (AISE)

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