"Non ricominciamo il grande gioco delle indiscrezioni. La riforma della Rai è cosa seria e non può essere affidata alle veline passate a questo o quel giornale”. Così l’esecutivo dell’Usigrai commenta le ipotesi pubblicate in merito alla riforma dell’azienda di viale Mazzini. Se davvero si vuole innovare la Rai, scrive il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico radiotelevisivo, serve confrontarsi e ascoltare le redazioni.
"Non ricominciamo il grande gioco delle indiscrezioni.
La riforma della Rai è cosa seria e non può essere affidata alle veline passate
a questo o quel giornale. Anche perché quello che serve è un disegno
complessivo e invece continuiamo a leggere ipotesi su diversi organi di stampa”.
Così l’esecutivo dell’Usigrai commenta in una nota le indiscrezioni pubblicate
in merito alla riforma dell’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo,
lamentando che le ipotesi che circolano sono “per di più monche, dove, ad
esempio, non si parla di informazione delle reti, di radio, di palinsesti, di
crossmedialità e multipiattaforma”.
Il sindacato dei giornalisti Rai, consapevole di aver “dimostrato di essere
l'unica vera forza del cambiamento che non ha mai deragliato dalla strada delle
riforme” ribadisce quindi che “per innovare la Rai servono il confronto e
l’ascolto delle redazioni”.