Dopo la bocciatura della proposta del Movimento 5 Stelle di abolire i contributi all’editoria, riprende in parlamento il confronto sul tema del finanziamento pubblico. Domani cominciano, infatti, in commissione Cultura alla Camera le audizioni informali sulle proposte presentate dall’onorevole Coscia e dall’onorevole Pannarale. Due testi che gli stessi relatori auspicano possano confluire in un unico documento.
In commissione Cultura alla Camera riprende il confronto
sulla riforma dell’editoria. Dopo la bocciatura della proposta di abolizione
del finanziamento pubblico, avanzata dal Movimento 5 Stelle, cominciano domani,
infatti, le audizioni informali di esperti sui due testi presentati
dall’onorevole Coscia (Pd) e dall’onorevole Pannarale (Sel).
La prima novità è dunque la presentazione di una ulteriore proposta di legge,
depositata il 5 ottobre, che va ad affiancarsi a quella presentata il 22
settembre 2015 a firma dei deputati Coscia, Rampi ed altri, con la quale il
nuovo testo condivide almeno parte del titolo: “Istituzione del Fondo per il
diritto all’informazione e per il finanziamento pubblico dell’editoria”.
In questa seconda proposta, però, non si fa riferimento alle “deleghe al
governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all’editoria”, come nel
primo testo. E, sempre nel nuovo provvedimento, tornano tra i potenziali
beneficiari del finanziamento le imprese che editano organi di informazione dei
partiti politici, così come compaiono riferimenti espliciti anche alle imprese
radiofoniche.
Entrambe le proposte puntano, invece, sulla qualità dei rapporti di lavoro
instaurati con i dipendenti, giornalisti e non, sulle start up, con particolare
attenzione alle pubblicazioni che utilizzano le nuove tecnologie e sviluppano
strategie multimediali, e sulla tutele delle minoranze culturali e
linguistiche.
La proposta del Pd si presenta come una riforma complessiva del sistema
dell’editoria, riguardando anche – tra le altre cose – il sistema della
distribuzione, i meccanismi per i prepensionamenti dei giornalisti e la
riorganizzazione del consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
La proposta di Sel focalizza maggiormente l’attenzione sul finanziamento del
costituendo fondo, indicando tra le possibili fonti di introito nuove norme
antielusione fiscale nell’economia digitale e un contributo di solidarietà a
carico degli operatori della filiera pubblicitaria.
Si tratta, ad ogni modo, di provvedimenti compatibili tra loro: se da una parte
il relatore della proposta Pd, Roberto Rampi, nel presentare il testo in
Commissione ha auspicato "una convergenza verso un testo comune",
anche la prima firmataria dell'altro provvedimento, Annalisa Pannarale, auspica
“la convergenza di tutta la Commissione su un testo condiviso da maggioranza e
opposizione".
Chi fosse interessato ad approfondire trovi qui i link alle due proposte: C. 3317 Coscia e C. 3345 Pannarale.