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Fnsi 03 Mag 2008

Reporters sans frontieres pubblica un dossier sulle violenze ai danni dei giornalisti in Europa. In Italia riflettori sulla criminalità organizzata

ROMA, 3 MAG - In occasione della Giornata internazionale della libertà di stampa, oggi Reporters sans frontieres pubblica per la prima volta un'inchiesta sulle violenze commesse ai danni dei giornalisti in numerosi Paesi membri dell'Ue, esprimendo preoccupazione per le minacce e le aggressioni che i giornalisti sono costretti a subire.

ROMA, 3 MAG - In occasione della Giornata internazionale della libertà di stampa, oggi Reporters sans frontieres pubblica per la prima volta un'inchiesta sulle violenze commesse ai danni dei giornalisti in numerosi Paesi membri dell'Ue, esprimendo preoccupazione per le minacce e le aggressioni che i giornalisti sono costretti a subire.

«La libertà di stampa è una realtà nell'Unione Europea - afferma Rsf - Nessun giornalista è stato assassinato per ordine di uno Stato, nessun professionista dell'informazione è oggi in carcere e la censura ufficiale non è più esercitata. I media nazionali esprimono opinioni diverse e il pluralismo delle idee è generalmente garantito in ogni Paese dell'Ue. Ciò nonostante la situazione è lungi dall'essere perfetta. Minacce profferite nei confronti di giornalisti, tentativi di assassinio orchestrati da gruppi privati, aggressioni, intimidazioni rivolte ai familiari: questi fatti, particolarmente gravi, caratterizzano ancora oggi lo spazio europeo». Nel rapporto si cita il caso dell'Italia, dove «le minacce sono profferite dalla mafia, o piuttosto dalle mafie che operano nelle regioni meridionali del Paese (Camorra, `ndrangheta, Cosa Nostra e Sacra Corona Unita). Si ricorda il caso di Lirio Abbate, corrispondente a Palermo dell'ANSA, che vive sotto scorta 24 ore su 24. Mentre in Francia i giornalisti ´`sono particolarmente esposti alle violenze fisiche e alle rappresaglie quando lavorano nelle periferie del Paese´` e ´`in due anni e mezzo, decine di fotografi, cameramen e reporter sono stati aggrediti e picchiati´`. In Spagna, nel Paese basco, i giornalisti ´`sopportano, spesso gia´ da numerosi anni, le intimidazioni dell'Eta»; in Irlanda del Nord numerosi reporter «continuano ad essere minacciati di morte», «alcuni gruppi dissidenti, figli dell'Ira, continuano ad intimidire i giornalisti ed intralciarne il lavoro» e «gli assassini del giornalista d'inchiesta Martin ÒHagan, ucciso nel 2001, non sono ancora stati individuati ed arrestati». In Danimarca, l'11 febbraio i servizi segreti danesi hanno sventato un attentato contro Kurt Westergaard, 73 anni, l'autore della caricatura di Maometto più controversa. «Da allora è costretto a vivere sotto scorta. Cambia domicilio ogni due settimane». L'inchiesta ricorda le «altre violenze perpetrate contro i giornalisti negli ultimi anni anche in Svezia, in Bulgaria, in Romania, in Ungheria, nella Repubblica Ceca, a Cipro etc.». Insomma, «possiamo affermare che le minacce gravi, le aggressioni, le intimidazioni dirette sono oggi innumerevoli ed estremamente preoccupanti in numerosi Paesi membri dell'Ue».(ANSA).

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