Relazioni sindacali e Piano editoriale
Sciopero di due giorni al Gazzettino
La Fnsi: "Un chiarimento in sede Fieg"
La Fnsi e il Sindacato dei Giornalisti del Veneto esprimono grande preoccupazione per la grave situazione creatasi a “Il Gazzettino” in primo luogo sul versante delle relazioni sindacali gravemente compromesse dal provocatorio comportamento dell’azienda, come denunciato da un comunicato dei colleghi del Cdr del quotidiano interregionale, che hanno proclamato sciopero oggi e domani (17 e 18 maggio) e ai quali va tutta la nostra solidarietà. L’azienda ha presentato le linee generali di un pesantissimo piano editoriale rifiutandosi di documentare la situazione economico finanziaria e gestionale che avrebbe determinato tale necessità. In una lettera accompagnatoria sottoscritta dall’Editoriale Il Gazzettino – denunciano i colleghi del Cdr – l’azienda dichiara unilateralmente chiusa negativamente la vertenza per il rinnovo del patto integrativo, tentando di addossare al Cdr responsabilità proprie. Nelle linee generali del piano si annunciano chiusure di redazioni, accorpamenti di altre, la revisione di accordi economici e normativi per favorire la flessibilità. L’organismo sindacale denuncia poi incomprensibili riduzioni di organico in tre redazioni e il blocco del turn over. La Fnsi si è attivata in sede Fieg per un incontro teso a chiarire la situazione economico finanziaria e la questione delle relazioni sindacali al quotidiano del Nordest. Federazione Nazionale della Stampa Sindacato dei Giornalisti del Veneto CDR "IL GAZZETTINO" Mestre 16 maggio 2002 Cari colleghi, L'obiettivo è smascherato. Abbiamo ricevuto ieri, per posta, le linee guida del Piano editoriale e una lettera accompagnatoria, nella quale l'Azienda dichiara unilateralmente chiusa negativamente la vertenza sull'accordo integrativo, tentando di addossare al Cdr responsabilità che sono invece, tutte aziendali. La lettera è piena di menzogne. Il Cdr è accusato di sottrarsi al dialogo, ma la realtà è ben diversa: é stato l'Amministratore delegato Italo Prario, il 7 maggio, a difendere e intimidire i rappresentanti sindacali, mentre si apprestava a illustrare le linee guide assieme al direttore Luigi BacialIi. E in data 13 maggio il Cdr ha inviato una lettera all'Azienda per ribadire la sua disponibilità ad ascoltare tali linee guida. Per non parlare del metodo scorretto dell'Azienda, dimostrato ancora una volta dal fatto che la lettera indirizzata al Cdr è stata esposta in bacheca (come già successo in precedenti situazioni) e inviata a tutte le redazioni. Un segno chiaro di come l'Amministratore delegato intenda rapportarsi sindacalmente, scavalcando costantemente i rappresentanti del corpo redazionale. Le linee guida del Piano editoriale annunciano tagli: chiusura della redazione di Vicenza, con accorpamento a quella bassanese; chiusura di Feltre e Conegliano, con assorbimento nelle realtà, rispettivamente, di Belluno e Treviso; annuncio di un intervento per la redazione romana atta a "superare l'attuale presenza", in pratica di chiuderla. Inoltre le linee guida del Piano editoriale annunciano: revisione degli accordi economici/normativi per favorire la flessibilità del lavoro redazionale, anche attraverso la mobilità tra redazioni; superamento delle sostituzioni e gestione delle ferie; controllo dello straordinario e delle collaborazioni esterne; interventi vari di contenimento del costo del lavoro e dell'occupazione. Poche e fumose righe sono riservate allo sviluppo dell'attività produttiva. E' perfino pleonastico sottolineare come tutto ciò sia inaccettabile e lontanamente condivisibile, per chi ha a cuore questo lavoro e questa Testata. Altro che sviluppo: siamo di fronte a un piano di smantellamento del giornale. Inoltre il Cdr ritiene gravissime le recenti decisioni unilaterali di Direttore, e Azienda prese ancora una volta in palese violazione degli accordi esistenti e degli stessi impegni sottoscritti. In particolare: a) le incomprensibili riduzioni di organico in 3 redazioni b) il blocco dei turn over c) I'incertezza - armai siamo a fine maggio - sulle sostituzioni ferie, che si ripercuote pesantemente sul diritto dei colleghi ad organizzare i propri impegni estivi d) una recentissima direttiva (mai ufficializzata per iscritto e tanto meno discussa con il Cdr) sulle note spese che complica il lavoro dei giornalisti, ma guardandosi bene dall'affrontare l'intera tematica, più volte sollecitata dal Cdr, a partire dall'obbligo per i giornalisti dimettere il telefonino personale a disposizione dell'Azienda per le necessità del lavoro quotidiano. Inoltre, a tutt'oggi incredibilmente, nulla sappiamo della reale situazione economica della testata e dei dati di bilancio, di cui però si continua a leggere sulla stampa, anche a seguito di comunicati aziendali resi pubblici alle agenzie di stampa, che parlano di pesanti responsabilità, anche penali, della precedente maggioranza, e di cui nessuna cognizione à stata data al corpo redazionale. E evidente dunque il rischio dl andare verso lo sfascio della Testata, rischio che appare sempre più concreto di fronte alla continua perdita di copie degli ultimi mesi. A fronte di tale situazione il Cdr proclama DUE GIORNI DI SCIOPERO per le giornate dei 17 e 18 maggio, in modo da impedire la pubblicazione del giornale nei giorni di sabato 18 e domenica 19. II Cdr inoltre convoca UN'ASSEMBLEA DEI GIORNALISTI per mercoledì 22 maggio in prima convocazione alle ore 10 (seconda ore 10.30) L'assemblea avviene al sensi dello Statuto dei lavoratori, con due ore di sospensione del lavoro All'ordine del giorno: - Situazione sindacale Varie e eventuali IL COMITATO DI REDAZIONE