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Uffici Stampa 13 Lug 2006

Regione Lazio, in Parlamento il caso dei 15 giornalisti non assunti

Il caso dei quindici vincitori del concorso per addetto stampa al Consiglio regionale del Lazio, in attesa di assunzione da un anno, approda alla Camera. Arturo Scotto (Ulivo) e Riccardo Pedrizzi (An) hanno presentato due distinte interrogazioni a risposta scritta per conoscere «quali siano i motivi per i quali il concorso in oggetto è stato l'unico a patire il rinvio delle assunzioni rispetto a tutti gli altri concorsi svolti in contemporanea durante il 2005».

Il caso dei quindici vincitori del concorso per addetto stampa al Consiglio regionale del Lazio, in attesa di assunzione da un anno, approda alla Camera. Arturo Scotto (Ulivo) e Riccardo Pedrizzi (An) hanno presentato due distinte interrogazioni a risposta scritta per conoscere «quali siano i motivi per i quali il concorso in oggetto è stato l'unico a patire il rinvio delle assunzioni rispetto a tutti gli altri concorsi svolti in contemporanea durante il 2005».

Il deputato dell'Ulivo - il più giovane parlamentare italiano - si è rivolto ai ministri Nicolais (Riforme e Innovazione nella Pubblica Amministrazione) e Damiano (Lavoro). Il segretario della Commissione Finanze Pedrizzi, invece, ha esteso il quesito a Linda Lanzillotta, responsabile del dicastero per gli Affari regionali e autonomie locali, oltre che a Luigi Nicolais. Entrambi i parlamentari chiedono conto delle ragioni dei ritardi nell'iter concorsuale, del parere atteso da più di un mese da parte della Funzione Pubblica circa il cosiddetto "blocco delle assunzioni" e dei provvedimenti da adottare per sbloccare la vertenza. I giornalisti hanno più volte chiesto l'immediata stipula dei contratti dopo che, nel febbraio scorso, erano state fatte firmare loro l'accettazione dell'incarico, la rinuncia ad intrattenere altri rapporti di lavoro e perfino fatte sostenere le visite mediche. Ciò nonostante il Consiglio regionale ha rinviato a data da destinare il loro inquadramento. Sulla condizione di precarietà e disoccupazione dei quindici "vincitori a tempo indeterminato" hanno già manifestato preoccupazione Fnsi e Associazione Stampa Romana. «Prima ancora che sia definitivamente chiarita dal punto di vista procedurale - ha commentato l'onorevole Scotto - questa vicenda mi ha da subito colpito in qualità di giovane politico che ha visto in questi mesi la dignità professionale di quindici giovani giornalisti calpestata da continui rinvii e dalla cronica assenza di risposte concrete circa il loro perdurante stato di precarietà, dopo aver regolarmente superato prove selettive dure e faticose». Pedrizzi chiede tra l'altro «se esistano delle motivazioni politiche, o dei profili di responsabilità di varia natura, che hanno rallentato, in maniera diretta o indiretta, il regolare iter del concorso in oggetto, con un'evidente disparità di trattamento rispetto ai concorsi svoltisi nella medesima tornata». Al Ministro per l’Innovazione e le Riforme nella Pubblica Amministrazione Al Ministro per il Lavoro e la Previdenza Sociale Per sapere, premesso che: - in seguito alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 305 del 21 ottobre 2004, la Regione Lazio bandiva un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di n. 15 posti, a tempo pieno ed indeterminato, di addetto stampa – area amministrativa, categoria “D”, posizione economica iniziale “D1”, nel ruolo del personale del Consiglio regionale del Lazio; - il bando veniva pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio il giorno 30 novembre 2004, identificato dal codice 06, insieme ad altri sei concorsi; - dopo aver superato la prova pre-selettiva, le due prove scritte (marzo 2005) e la prova orale (maggio 2005) i partecipanti risultati idonei rimanevano per mesi in attesa di comunicazioni da parte dell’amministrazione regionale; - il giorno 10 gennaio 2006, con notevole ritardo rispetto agli altri sei concorsi banditi più di un anno prima, veniva pubblicata sul B.U.R.L. n.1 la graduatoria del concorso codice 06, a seguito della Determinazione Dirigenziale n.1025 del 13 dicembre 2005; - in particolare, la suddetta Determinazione Dirigenziale, dopo aver approvato la graduatoria definitiva e proclamato i 15 vincitori del concorso, disponeva che questi ultimi venissero “inquadrati nella qualifica corrispondente, a decorrere dalla data di sottoscrizione dei relativi contratti” e che da tale data decorressero gli effetti economici mentre gli effetti giuridici decorressero dalla data di adozione del provvedimento stesso; - conseguentemente, nel febbraio 2006, i vincitori ricevevano lettera raccomandata dal Segretario Generale del Consiglio Regionale con cui veniva comunicata la NOMINA A VINCITORE e, contestualmente, veniva richiesto di consegnare entro un mese una serie di documenti per “poter procedere all’assunzione”, richiesta peraltro regolarmente esaudito entro tale termine da tutti i vincitori non rinunciatari; - dopo mesi di assoluto silenzio, nel maggio 2006, i vincitori ricevevano una lettera dal Segretario Generale Aldo Ciulla, (prot. n. 07387 del 10 maggio 2006), in cui veniva comunicato il RINVIO DELL’ASSUNZIONE per motivi legati al DPCM 15 febbraio 2006 (pubblicato in G.U. n. 51 del 2 marzo 2006); - nel frattempo, i vincitori degli altri sei concorsi banditi insieme al concorso codice 06 sono tutti stati assunti e lavorano alla Regione Lazio; - questa situazione di impasse ha determinato, oltre ad una legittima aspettativa di assunzione da parte degli interessanti, anche la rinuncia a collaborazioni e/o incarichi di lavoro da parte degli stessi, in attesa della prevista firma del contratto: · quali siano i motivi per i quali il concorso in oggetto è stato l’unico a patire il rinvio delle assunzioni rispetto a tutti gli altri concorsi svolti in contemporanea durante il 2005; · se, e con quali risultati, il Consiglio regionale abbia richiesto un parere alla Funzione Pubblica circa l’applicabilità del DPCM 15 febbraio 2006 al concorso in oggetto; · se esistano delle motivazioni politiche, o dei profili di responsabilità di varia natura, che hanno rallentato, in maniera diretta o indiretta, il regolare iter del concorso in oggetto, con un’evidente disparità di trattamento rispetto ai concorsi svoltisi nella medesima tornata; · quali provvedimenti vorrà adottare il Governo per sbloccare questa vertenza che, tra l’altro, mantiene in stato di precarietà e/o di disoccupazione quindici giornalisti regolarmente iscrittti all’Albo professionale e regolarmente vincitori di concorso pubblico. On. Arturo Scotto Roma, 11 luglio 2006 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA PEDRIZZI, Ai Ministri delle riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione, degli Affari regionali e autonomie locali Premesso: -che in seguito alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 305 del 21 ottobre 2004, la Regione Lazio bandiva un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di n. 15 posti, a tempo pieno ed indeterminato, di addetto stampa – area amministrativa, categoria “D”, posizione economica iniziale “D1”, nel ruolo del personale del Consiglio regionale del Lazio; -che il bando veniva pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio il giorno 30 novembre 2004, identificato dal codice 06, insieme ad altri sei concorsi; -che dopo aver superato la prova pre-selettiva, le due prove scritte (marzo 2005) e la prova orale (maggio 2005) i partecipanti risultati idonei rimanevano per mesi in attesa di comunicazioni da parte dell’amministrazione regionale; -che il giorno 10 gennaio 2006, con notevole ritardo rispetto agli altri sei concorsi banditi più di un anno prima, veniva pubblicata sul B.U.R.L. n.1 la graduatoria del concorso codice 06, a seguito della Determinazione Dirigenziale n.1025 del 13 dicembre 2005; -che in particolare, la suddetta Determinazione Dirigenziale, dopo aver approvato la graduatoria definitiva e proclamato i 15 vincitori del concorso, disponeva che questi ultimi venissero “inquadrati nella qualifica corrispondente, a decorrere dalla data di sottoscrizione dei relativi contratti” e che da tale data decorressero gli effetti economici mentre gli effetti giuridici decorressero dalla data di adozione del provvedimento stesso; -che conseguentemente, nel febbraio 2006, i vincitori ricevevano lettera raccomandata dal Segretario Generale del Consiglio Regionale con cui veniva comunicata la nomina a vincitore e, contestualmente, veniva richiesto di consegnare entro un mese una serie di documenti per “poter procedere all’assunzione”, richiesta peraltro regolarmente esaudito entro tale termine da tutti i vincitori non rinunciatari; -che dopo mesi di assoluto silenzio, nel maggio 2006, i vincitori ricevevano una lettera dal Segretario Generale Aldo Ciulla, (prot. n. 07387 del 10 maggio 2006), in cui veniva comunicato il rinvio dell’assunzione per motivi legati al DPCM 15 febbraio 2006 (pubblicato in G.U. n. 51 del 2 marzo 2006); -che nel frattempo, i vincitori degli altri sei concorsi banditi insieme al concorso codice 06 sono tutti stati assunti e lavorano alla Regione Lazio; -che questa situazione di impasse ha determinato, oltre ad una legittima aspettativa di assunzione da parte degli interessanti, anche la rinuncia a collaborazioni e/o incarichi di lavoro da parte degli stessi, in attesa della prevista firma del contratto: L’interrogante chiede di sapere: quali siano i motivi per i quali il concorso in oggetto è stato l’unico a patire il rinvio delle assunzioni rispetto a tutti gli altri concorsi svolti in contemporanea durante il 2005; se, e con quali risultati, il Consiglio regionale abbia richiesto un parere al Ministero delle riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione circa l’applicabilità del DPCM 15 febbraio 2006 al concorso in oggetto; se esistano delle motivazioni politiche, o dei profili di responsabilità di varia natura, che hanno rallentato, in maniera diretta o indiretta, il regolare iter del concorso in oggetto, con un’evidente disparità di trattamento rispetto ai concorsi svoltisi nella medesima tornata; quali provvedimenti vorranno adottare i ministri in indirizzo per sbloccare questa vertenza che, tra l’altro, mantiene in stato di precarietà e/o di disoccupazione quindici giornalisti regolarmente iscrittti all’Albo professionale e regolarmente vincitori di concorso pubblico. On. Riccardo Pedrizzi

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