Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge di stabilità della Regione Lazio nella parte relativa al contratto giornalistico riconosciuto ai colleghi dei gruppi. Lo rende noto l’Associazione Stampa Romana con un comunicato del segretario Lazzaro Pappagallo.
«Lo fa – spiega Pappagallo – in quanto "una norma concernente la spesa relativa ai giornalisti che prestano la loro attività nei gruppi consiliari è in contrasto con i principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica, in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione". Dunque il Governo non contesta l'applicazione del contratto nazionale di lavoro giornalistico ma la legislazione concorrente Stato-Regioni in materia di finanza pubblica e di copertura dei costi».
Secondo il sindacato regionale, questo passaggio «è l’ulteriore dimostrazione che la rivendicazione di Stampa Romana per l'applicazione del contratto giornalistico a chi lavora per gli enti locali e negli enti locali, a cominciare dal Consiglio regionale, ha basi giuridiche solide».
Un nuovo punto di partenza in una vicenda che si trascina da tempo. «Seguiremo lo sviluppo dell'impugnativa della norma da parte del Consiglio dei Ministri», conclude Lazzaro Pappagallo.