CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Editoria 19 Dic 2010

Rcs: ricavi in crescita a 2,5 miliardi in tre anni, 75 milioni di dividendi

L'Ad Perricone avverte: "Se le testate in perdita non ritroveranno redditività, non si escludono interventi drastici già nel 2011". Annunciato sviluppo delle edizioni locali on e off-line del Corriere della Sera

L'Ad Perricone avverte: "Se le testate in perdita non ritroveranno redditività, non si escludono interventi drastici già nel 2011". Annunciato sviluppo delle edizioni locali on e off-line del Corriere della Sera

Ricavi in crescita a 2,5 miliardi in tre anni, balzo dei margini con un ritorno al dividendo dal prossimo esercizio e una netta riduzione del debito a prescindere da eventuali dismissioni. Sono questi gli ingredienti finanziari del nuovo piano triennale di Rcs MediaGroup, incentrato quanto a strategie sulla qualita' editoriale, l'ulteriore centralita' del lettore e la focalizzazione degli investimenti su multimedialita' e digitale.
Il consiglio di amministrazione del gruppo editoriale che ha varato le nuove linee per il triennio 2011-2013 ha poi integrato il consiglio di amministrazione cooptando Roland Berger in sostituzione dello scomparso Berardino Libonati. Il debutto piu' atteso era pero' quello di Giuseppe Rotelli, nominato consigliere esecutivo dopo le dimissioni del suo rappresentante in Cda. ''Ho avuto un'accoglienza calorosa'', ha commentato al termine della riunione l'imprenditore della sanita', azionista con l'11% dei voti Rcs. Del piano appena approvato ha notato i ''molti aspetti positivi'', anche se visto il fresco ingresso in Cda si e' in realta' astenuto al momento del voto, come ha spiegato l'Ad Antonello Perricone, segnalando quindi che anche da Diego Della Valle e' arrivata un'astensione ''costruttiva''.
Quanto alle cifre, il piano Rcs prevede nel dettaglio una crescita annua dei ricavi del 2,8% a 2.453 milioni, un margine operativo lordo in miglioramento del 14,5% annuo a 296 milioni e una riduzione del debito da 979 milioni a 677 milioni, con investimenti per 160 milioni e 75 milioni di dividendi sugli esercizi 2011 e 2012.
Dopo indiscrezioni ricorrenti c'era una certa attesa poi sul 'verdetto' del piano circa le possibili dismissioni, ma - a parte le riflessioni gia' annunciate su Dada - Perricone ha chiaramente spiegato che il gruppo non 'deve' procedere a cessioni ma ''se dovessero esserci opportunita' saremo pronti a coglierle''.
''La situazione finanziaria netta e' prevista in netto e consistente miglioramento - ha detto - e questo senza alcun contributo di operazioni straordinarie. Quindi la problematica finanziaria non e' esasperata''. In cda ''nessun mandato e' stato dato al management a procedere su indicazioni specifiche ne' su asset e ne' su cespiti'', mentre e' stato ''dato un mandato forte e chiaro'' perche' tutte le aree del gruppo siano redditizie. ''Laddove ci dovessero essere aree con marginalita' negativa - ha spiegato -, occorrera' intervenire senza ulteriori indugi sulla ulteriore valorizzazione, anche attraverso eventuali dismissioni''.
Al riguardo si intravvede anche un giro di vite sulle testate periodiche che dovessero essere non redditizie: Dal Cda e' giunto ''un chiaro mandato'' per una ''forte e inequivocabile inversione di tendenza'', ha detto l'Ad, quindi se le testate in perdita non ritroveranno redditivita' gia' nel 2011 non si escludono interventi drastici: ''E' impensabile che si continui cosi'', ha detto Perricone. Sono intanto stati annunciati alcuni restyling (Amica, Bravacasa) e rafforzamenti (Dove), oltre allo sviluppo del 'sistema Oggi'. Per il Corriere della Sera si parla tra l'altro di sviluppo delle edizioni locali on e off-line. Mentre per i Libri non si escludono eventuali acquisizioni.
A Perricone e' stato anche chiesto un commento al comunicato preoccupato del Cdr sul piano, pubblicato oggi sul Corriere della Sera: ''Conoscendo la qualita' del corpo redazionale del Corriere della Sera - ha detto - escludo che si possa immaginare che l'adozione della mobilita' possa minare la liberta' di stampa. Escludo che si possa immaginare la non adozione della multimedialita' come leva importante per garantire lo sviluppo del gruppo''. E, ancora, ''mi rifiuto di pensare che non dare la macchina ai nuovi assunti possa minare la liberta' di stampa. Confido che il buon senso possa prevalere''. (ANSA)

@fnsisocial

Articoli correlati