Oltre 60 gli attori, attrici, registi, giornalisti tutti confermati, tra cui il Sen. Giulio Andreotti che riceveranno il premio il 12 luglio
L’informazione religiosa in televisione è la grande protagonista del X Festival Nazionale del Cinema, Teatro, Televisione del Comune di Villa Basilica, in provincia di Lucca. Il premio d’onore viene assegnato dalla giuria alla struttura RAI VATICANO, e al suo responsabile, il giornalista vaticanista del TG1 Giuseppe De Carli, alla trasmissione della Santa Messa Domenicale, in onda ininterrottamente dal 1954, con prove tecniche dal 1948, e più di 3.000 chiese italiane andate in diretta televisiva, curata dall’Ufficio Comunicazioni Sociali della CEI, alla trasmissione “A Sua immagine” e al commento del vangelo curato da Padre Rainero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia, al Centro Televisivo Vaticano, prima televisione estera a ricevere un premio del Festival, e a Padre Ferdinando Batazzi, toscano, giornalista, docente della Facoltà Teologica Fiorentina e per tantissimi decenni regista e commentatore, con quella sua inconfondibile voce roca, delle messe domenicali di Rai Uno. “Quest’anno - ha sottolineato il Sindaco Giordano Ballini - abbiamo deciso di dedicare particolare attenzione alla tv di servizio (con premi quindi anche a “Forum”, a “Mi manda Rai Tre”, al “Meteo Rai”) privilegiando però quella che potremmo chiamare la “tv dei valori”, rappresentata dall’informazione religiosa della RAI attraverso la struttura RAI VATICANO e a quelle trasmissioni dedicate ad una corretta e sobria informazione di stampo religioso”. Papa Paolo VI già nel 1978, sottolineò “l’importanza che la radio e la televisione possono e debbono avere nella vita spirituale, morale e religiosa dell’uomo moderno coscienti delle possibilità, di cui dispongono la radio e la televisione per la crescita culturale dei cittadini, per il superamento delle incomprensioni e delle barriere che ancora esistono tra generazioni, classi sociali e Nazioni. La duratura costruzione di questi valori non è possibile senza l’apporto della vita religiosa; di qui l’importanza delle trasmissioni religiose”. “Fra le tante strutture della Rai – ha precisato GIUSEPPE DE CARLI RESPONSABILE DI RAI VATICANO - RAI Vaticano è la più giovane. Nata nel 2003 nel solco di RAI Giubileo si è imposta all'attenzione del grande pubblico televisivo per aver curato alcune importanti dirette, il più delle volte in collaborazione col TG1. Da quelle per la morte di Giovanni Paolo II all'elezione del suo successore, Benedetto XVI, fino alla più recente del 24 aprile 2008 dedicata alla esumazione di San Padre Pio da Pietrelcina. La struttura ha curato la pubblicazione di ben sette dvd dedicati a Papa Wojtyla: “Giovanni Paolo II, l'uomo che ha cambiato il mondo”. Per gli 80 anni di Joseph Ratzinger, il programma “Benedetto XVI, il Papa dell'amicizia con Dio’ e, per i 150 anni di Lourdes, un programma per la ‘Grande Storia”. La struttura è capo progetto di un evento di grande suggestione spirituale, ecumenica e culturale che si snoderà a Roma in ottobre, in concomitanza col Sinodo dei vescovi sulla Parola di Dio. Naturalmente, ogni copertina luccicante ha il suo rovescio, i lati oscuri, gli angoli di sofferenza legati al suo ruolo e alla scarsa attenzione da parte della dirigenza RAI. Il riconoscimento del Comune Villa Basilica va perciò a un gruppo affiatato e di alto profilo professionale collocato in un segmento strategico dell'informazione del servizio pubblico. Un gruppo di lavoro che è una grande risorsa per la RAI e per la qualità dell'informazione religiosa in Italia". I premi all’informazione religiosa di Rai Uno sono l’ultima anticipazione dei 60 riconoscimenti di questa decima edizione del Festival di Villa Basilica. Gli altri premi già annunciati sono al Senatore a vita Giulio Andreotti, all’attrice Margherita Fumero e uno dei premi alla memoria, Erminio Macario. I nomi di tutti i 60 premiati saranno diffusi ufficialmente alla stampa tra qualche giorno. A dicembre 1998 la Santa Messa televisiva di Rai Uno otteneva, di domenica mattina, un'audience media di 1,8 milioni di telespettatori, con una share media di poco superiore al 25%. Durante il mese di giugno 1999, periodo pre ferie estive, il numero medio di telespettatori calava, ma di poco, scendendo a quasi un milione e mezzo, ma con uno share medio del 24,5%. Nel 2004 ha raggiunto il 30% di share. Se andiamo a riprendere alcuni dati del 2000, anno giubilare, alcune Messe trasmesse in televisione hanno attirato audience di dimensioni ragguardevoli; tre, in particolare, sono stati gli eventi più seguiti: l'apertura della Porta Santa nella Basilica vaticana il 24 dicembre 1999 con 6.023 milioni di telespettatori e 10,9% di rating1; la Via Crucis il Venerdì Santo presieduta dal Papa al Colosseo il 21 aprile 2000 con 5.643 milioni di ascolti, 10,2% di rating e 25,4% di share, e la festa per il Giubileo dei Bambini e dei Ragazzi il 2 gennaio 2000 con 4.782 milioni di ascolti con 8,2% di penetrazione e lo share del 26,2%. Ma ci sono altri eventi religiosi che hanno “ottenuto” risultati particolari, come la Benedizione Urbi et Orbi il giorno di Natale 1999, con uno share da record, ben 39%, oppure il 36,1% di share il 3 settembre 2000 in occasione della cerimonia di beatificazione dei Papi Giovanni XXIII e Pio IX. Ma ancora più delle quantità, è però interessante osservare il “profilo” socio-demografico del pubblico che ha seguito questi grandi eventi ecclesiali. L'analisi comparativa sul profilo dei “fedeli” alla Messa in tv nel 2000, eseguita dal Prof. Stefano Martelli, professore ordinario di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Palermo, e docente di Sociologia della Religione presso l'Istituto Universitario “Sr. Orsola Benincasa” di Napoli, ha accertato che “il pubblico degli eventi ecclesiali in tv risulta non solo assai più ampio per quantità, ma soprattutto più vario nella composizione sociale. Pur restando inferiore alla media, si nota infatti una maggiore consistenza delle categorie sociali maschi, giovani-adulti, persone in condizione professionale, membri dei ceti sociali medio-superiori, abitanti delle città piccole, residenti nelle regioni settentrionali che di solito sono sotto-rappresentate nel pubblico che la domenica segue la Messa in televisione. Come a dire che i grandi eventi giubilari hanno esercitato un tangibile richiamo su una parte di popolazione solitamente poco disposta a recarsi a Messa la domenica”.