Rai, il Cda senza presidente decide di non trasmettere in diretta il concerto del primo maggio. Il consiglio deplora Lucia Annunziata. Fassino (Ds): "Inaudita arroganza". Zanda (Margherita): "La Rai è ormai un protettorato Mediaset". Natale (Usigrai): "La decisione di dare il concerto in differita è una autentica vergogna"
Nel giorno in cui il capo dello Stato dice basta al ''bombardamento di negativita''' chiedendo di raccontare l'Italia migliore e a 24 ore dallo scambio di insulti tra Lucia Annunziata e Flavio Cattaneo, il cda della Rai e' di nuovo al centro delle critiche dell'opposizione soprattutto per due decisioni: mandare in onda in differita e non in diretta il tradizionale concerto del 1 maggio e costituire un comitato elettorale per la supervisione sul rispetto della par condicio. Una decisione, quella della differita per il primo maggio, senza precedenti, presa dal cda per evitare che la ripresa del Concertone su Raitre si trasformi ''in una manifestazione politica'', incappi nei divieti della par condicio e, sottolinea la direzione generale della Rai, crei problemi alla sicurezza degli ostaggi italiani in Iraq. Una seduta, quella del cda di oggi, cui, come previsto, non ha partecipato la presidente Annunziata, nonostante stamattina Cattaneo avesse cercato di ricomporre la frattura inviandole 24 rose bianche (e non 36 rosa, come aveva ordinato in un primo tempo) e un biglietto con un invito al senso di responsabilita' per il bene della tv pubblica. Ma se Cattaneo ha teso la mano alla presidente, il cda ha deplorato il comportamento del presidente di Garanzia, approvando un ordine del giorno in cui condanna ''l'esibizione pubblica e la strumentalizzazione politica di colloqui e documenti, recando cosi' grave danno alla Rai'' ed invita la presidente ''a portare le controversie nella sede istituzionale competente, ovvero il consiglio''. E mentre mette la sordina alla questione che era stata all'origine dello scambio di insulti ai vertici della Rai, ovvero l'intervista di Bonolis a Bilancia, limitandosi a sottolineare l'inadeguatezza dell'orario di messa in onda, il consiglio approva l'istituzione di un comitato di garanzia elettorale per la corretta applicazione della par condicio. Per cercare di fugare polemiche la direzione fa sapere che l'organismo tecnico non e' una novita' ma risale ai tempi di Celli e Cappon e ha l'obiettivo di dare ai direttori di testata assistenza per l'applicazione del regolamento della Vigilanza, che ha gia' determinato tagli e critiche. L'organismo e' composto dal Direttore Affari Legali Rubens Espostito, dal Direttore Staff del Direttore Generale Lorenza Lei, dal Direttore Marketing Strategico Carlo Nardello, dal Direttore Ottimizzazione Offerta e Palinsesto Alessio Gorla, dal Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne Guido Paglia, dal Direttore Tribune e Servizi Parlamentari Anna La Rosa e dall'Assistente per l' informazione del Direttore Generale Giuliana Del Bufalo. Polemiche che, comunque, non tardano ad arrivare, sia sulla decisione della differita per il Primo Maggio sia sulla posizione del cda nei confronti di Annunziata sia per la creazione del comitato di garanzia elettorale. Duro il segretario dei Ds Piero Fassino che parla di ''inaudita arroganza'' del consiglio e chiede l'intervento del presidente della Vigilanza Rai Claudio Petruccioli. ''In assenza del presidente Annunziata - osserva il portavoce della Lista Prodi - quattro consiglieri, tutti esponenti della maggioranza di governo, hanno censurato il presidente, annullato la consueta diretta televisiva del consueto concerto del 1 Maggio, costituito un comitato di censura della par condicio affidandolo pressoche' totalmente a uomini e donne di stretta fede politica di destra''. Stessa accusa dal leader della Margherita Francesco Rutelli che sottolinea come ''senza presidente di Garanzie questo cda non esiste'' e invita i presidenti delle Camere ''ad adoperarsi per ricreare le condizioni perche' la Presidente di garanzia possa svolgere il suo ruolo''. E Petruccioli si fa sentire con una lettera al cda al quale chiede ''iniziative volte a consentire ''alla presidente di riprendere il pieno esercizio delle sue funzioni con piena dignita' e con la necessaria solidarieta'''. A sostegno di Annunziata anche il presidente dei senatori Ds Gavino Angius per il quale e' molto grave che il cda ''non abbia detto una parola sugli insulti del dg'' al presidente, il senatore Dl Luigi Zanda ('La Rai e' ormai un protettorato Mediaset) mentre Merlo della Margherita si chiede quali garanzie ''puo' dare un comitato monocolore''. E nel giorno in cui Ciampi fa un monito ai giornalisti perche' raccontino anche l'Italia migliore e dice basta ''al bombardamento continuo di negativita''', il cda fa un passo in questa direzione approvando un odg in cui censura una tv fatta solo di reality show, ''protesa solo agli ascolti'', e, ponendo all'attenzione del dg ''un problema cruciale che, finora, non ha trovato adeguata attenzione'' chiede ''un forte rilancio del ruolo culturale del servizio pubblico radiotelevisivo''. (ANSA). ''La decisione dei 4 consiglieri e del Direttore Generale di dare in differita il concerto del Primo Maggio e' una autentica vergogna'': lo afferma il segretario dell'Usigrai Roberto Natale. ''Il sindacato dei giornalisti Rai - aggiunge Natale - crede che nelle prossime ore debba esserci un incontro di tutti coloro che, all'interno e all'esterno della Rai, sono interessati a fermare questa deriva del servizio pubblico''. Per Natale, ''questo gruppo dirigente non si scandalizza per l'intervista ad un serial killer, che ha fatto indignare un intero paese e che ha attirato sulla Rai persino le osservazioni del Capo dello Stato, e si preoccupa invece di una grande manifestazione popolare'', aggiunge. ''Emerge ancora una volta l'ossessione del controllo politico che ha fatto sparire dal video trasmissioni e personaggi apprezzati dal pubblico e che ha fatto trasmigrare su reti private le dirette dei grandi appuntamenti di piazza. Stavolta a fare le spese di questa smania censoria e' uno dei pochi appuntamenti in diretta rimasti nel palinsesto Rai''. Per il segretario dell'Usigrai ''e' ridicola la motivazione che ci si voglia 'cautelare contro l'eventualita' di fatti che possano mettere a repentaglio la vita dei tre ostaggi italiani'. Dicano piuttosto che la loro idea di Rai e' quella di una tv dalla quale sparisca ogni realta' scomoda e non allineata. Questo gruppo dirigente e` pericoloso, perche' cuce sulla Rai un'immagine intimorita e servile fino all'eccesso''. (ANSA).