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Rai 22 Giu 2005

Rai, Fnsi e Usigrai:

Viva la Rai, abbasso la Rai. Viva la Rai, quando si decide a fare servizio pubblico. L’inchiesta di Riccardo Iacona trasmessa ieri sera da RaiTre e dedicata ai problemi della ricerca scientifica in Italia dimostra per l’ennesima volta che sono prive di fondamento tutte le teorie che vorrebbero la prima serata inadatta all’approfondimento informativo;

Viva la Rai, abbasso la Rai. Viva la Rai, quando si decide a fare servizio pubblico. L’inchiesta di Riccardo Iacona trasmessa ieri sera da RaiTre e dedicata ai problemi della ricerca scientifica in Italia dimostra per l’ennesima volta che sono prive di fondamento tutte le teorie che vorrebbero la prima serata inadatta all’approfondimento informativo;

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, e il Segretario dell’ Usigrai, Roberto Natale, hanno dichiarato: “Viva la Rai, abbasso la Rai. Viva la Rai, quando si decide a fare servizio pubblico. L’inchiesta di Riccardo Iacona trasmessa ieri sera da RaiTre e dedicata ai problemi della ricerca scientifica in Italia dimostra per l’ennesima volta che sono prive di fondamento tutte le teorie che vorrebbero la prima serata inadatta all’approfondimento informativo; segnala che il giornalismo d’inchiesta mantiene nel servizio pubblico radici forti, grazie alla tenacia di numerosi colleghi che hanno saputo tener viva e rinnovare una tradizione e linee produttive alle quali l’azienda non mostra di credere con convinzione. Abbasso la Rai, però, quando spreca i soldi di tutti e le risorse professionali di cui dispone, come è successo anche con Sandro Ruotolo. La sentenza emessa oggi dal giudice (che ha condannato la Rai a pagare quasi 300mila euro di risarcimento per un biennio di forzata inattività) dovrebbe essere considerata come la pietra tombale su una gestione che, in nome di una servile subalternità a diktat esterni, ha scelto di mettere il bavaglio ad alcune sue voci e di impoverire l’offerta del servizio pubblico. Al nuovo gruppo dirigente di viale Mazzini il sindacato dei giornalisti chiede di voltare pagina con decisione, restituendo piena libertà di espressione ad ogni professionista ed investendo sulle tante energie di cui la Rai dispone per una stagione di nuova vitalità del servizio pubblico”.

@fnsisocial

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