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Unione Europea 03 Gen 2013

Questo 2012 un anno nero per i giornalisti

Il 2012 è stato un anno nero per i giornalisti: ne sono stati uccisi 141 in 29 diversi Paesi. Il che si traduce in un aumento del 31% delle vittime rispetto all'anno precedente. E' la cifra fornita da Press Emblem Campaign (Pec), Ong con base a Ginevra impegnata nella tutela dei giornalisti. A causa del conflitto in corso, la Siria è il luogo più a rischio per i reporter: ne sono morti 37, 13 dei quali stranieri.

Il 2012 è stato un anno nero per i giornalisti: ne sono stati uccisi 141 in 29 diversi Paesi. Il che si traduce in un aumento del 31% delle vittime rispetto all'anno precedente. E' la cifra fornita da Press Emblem Campaign (Pec), Ong con base a Ginevra impegnata nella tutela dei giornalisti. A causa del conflitto in corso, la Siria è il luogo più a rischio per i reporter: ne sono morti 37, 13 dei quali stranieri.

Quattro sono dispersi o detenuti: Anhar Kochneva (Ucraina), Bashar Fahmi (giordano palestinese), il freelance americano Austin Tice e l'americano James Foley. Sono 19 invece i cronisti uccisi in Somalia, 11 in Messico, 11 in Brasile, sette nelle Filippine, 6 in Honduras, 4 in India e altrettanti nel Bangladesh. (GINEVRA, 3 GENNAIO - AGI/AFP)

 

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