Gli emendamenti presentati dal governo Berlusconi alla legge che modifica le norme sull'editoria impongono una riflessione e un intervento. Di fronte alla nuova forma (e sostanza) che avrebbe il provvedimento sarebbe necessario fare una battaglia per imporre almeno quattro punti fermi, oltre agli interventi proposti dall'Inpgi:
Gli emendamenti presentati dal governo Berlusconi alla legge che modifica le norme sull'editoria impongono una riflessione e un intervento. Di fronte alla nuova forma (e sostanza) che avrebbe il provvedimento sarebbe necessario fare una battaglia per imporre almeno quattro punti fermi, oltre agli interventi proposti dall'Inpgi: 1. Non possono essere erogati contributi poubblici a soggetti che non abbiano rispettato leggi e contratti di lavoro delle diverse categorie occupate o che siano fuori norma con il versamento dei contributi previdenziali o delle imposte. 2. Gli eventuali contributi pubblici devono essere commisurati alla vendita effettiva nelle edicole. 3. Le tariffe postati devono essere agevolate, soprattutto a favore delle testate più piccole e deboli. 4. Vanno reintrodotte le facilitazioni per le cooperative, ma a patto che queste siano proprietarie della testata (per evitare la formazione di cooperative fittizie che coprono di fatto l'elusione di norme sul lavoro). Memento: è un male per tutti se vengono usate in modo sbagliato le poche risorse disponibili per l'editoria da carta stampata. Roberto Seghetti (coordinatore nazionale Autonomia e solidarietà)