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Componenti Fnsi 12 Feb 2007

Puntoeacapo: "Situazione preoccupante, si convochi un Congresso anticipato della Fnsi"

La camponente sindacale di minoranza Puntoeacapo, riunitasi il 12 febbraio a Roma, ha emanato un comunicato nel quale esprime preoccupazione per la situazione di stallo in vui versa la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro, appoggia la convocazione della Conferenza nazionale dei Cdr e chiede che venga convotato un Congresso anticipato della Fnsi. Pubblichiamo il comunicato.

La camponente sindacale di minoranza Puntoeacapo, riunitasi il 12 febbraio a Roma, ha emanato un comunicato nel quale esprime preoccupazione per la situazione di stallo in vui versa la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro, appoggia la convocazione della Conferenza nazionale dei Cdr e chiede che venga convotato un Congresso anticipato della Fnsi. Pubblichiamo il comunicato.

Un sindacato dei giornalisti sempre più forte è la migliore risposta alla protervia e all'arrogante chiusura degli editori che da due anni rifiutano il rinnovo del contratto, respingono l'apertura del tavolo negoziale, bloccano le delibere dell'INPGI sulla riforma delle pensioni e per l'assunzione dei giornalisti disoccupati. L’assemblea di Puntoeacapo, riunita il 12 febbraio a Roma, nell’esprimere grande preoccupazione per il blocco della vertenza contrattuale, ribadisce la necessità che il Sindacato dei giornalisti rimanga unito. E, proprio nel segno dell’unità, ritiene necessario un ampio dibattito all’interno della categoria sulla strategia adottata e su quella da adottare e auspica che questo avvenga nelle sue sedi naturali e più alte. Puntoeacapo appoggia la richiesta votata all’unanimità dai Cdr romani di convocare entro febbraio una Consulta nazionale degli organismi redazionali di base. E chiede che venga anticipato il Congresso della Fnsi, altrimenti previsto a novembre 2007. Dopo sedici giorni di sciopero, dopo il “no” opposto più volte dalla Fieg agli inviti ministeriali ad aprire un tavolo “reale” di trattativa, dopo la perdita da parte dell’Inpgi causata dalla ritorsione degli Editori che non liberano la riforma delle pensioni, quantificabile fino a oggi in 23 milioni di euro, la categoria ha il diritto, e soprattutto il dovere, di interrogarsi sul che fare. Va ascoltata urgentemente la base; si devono esprimere le redazioni e i Cdr. Ma il dibattito non può essere affidato solo a occasioni estemporanee; deve sfociare in un nuovo Congresso. Nel segno dell'unità, che passa innanzi tutto dal rispetto del contributo di tutti. Per dare più forza al nostro Sindacato e alla nostra lotta.

@fnsisocial