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Unione Europea 14 Lug 2009

Puntoeacapo: "La Federazione Internazionale annulli l'espulsione dei giornalisti israeliani. Il rappresentante Fnsi deve essere sostituito" Una precisazione di Franco Siddi: "La Fnsi non revoca nessuno, non ne vede la ragione e non ne ha titolo"

"E’ grave e inaccettabile la scelta della Federazione internazionale dei giornalisti di espellere la rappresentanza dei giornalisti israeliani e ancor più grave che il rappresentante della FNSI, l’ex segretario Paolo Serventi Longhi, abbia avallato con il suo voto questa scelta". E' quanto afferma in una nota Puntoeacapo, componente della Fnsi.

"E’ grave e inaccettabile la scelta della Federazione internazionale dei giornalisti di espellere la rappresentanza dei giornalisti israeliani e ancor più grave che il rappresentante della FNSI, l’ex segretario Paolo Serventi Longhi, abbia avallato con il suo voto questa scelta". E' quanto afferma in una nota Puntoeacapo, componente della Fnsi.

"Innanzi tutto - prosegue la nota di Puntoeacapo - per un sindacato che dichiara di battersi per la libertà di stampa, per la democrazia eper il pluralismo dell’informazione nascondersi dietro giustificazioni burocratiche-contabili è ridicolo e penoso. E il voto espresso dal rappresentante della FNSI, non può certo aiutare la ricomposizione della frattura, come auspicato dal segretario Franco Siddi.   E’ evidente e lampante che nel sindacato internazione la democrazia e la libertà dell’informazione sono evidentemente considerate battaglie non universali e valide a tutte le latitudini, ma da invocare solo a corrente alterna! Questa vicenda, che getta una grave ombra sulla Federazione internazionale e sulla FNSI, dimostra quanto sia grave la crisi degli organismi di rappresentanza e come essi siamo espressione di posizioni ideologiche stereotipate e irrispettose del concetto stesso di democrazia. Ed è questa una delle ragioni principali per cui sempre più colleghi si allontanano dal sindacato, o non iscrivendosi o ritirando la loro adesione.
Puntoeacapo si batte fin dalla sua nascita per un sindacato che sappia davvero rappresentare tutti i colleghi che lavorano nelle redazioni o come free lance, un sindacato di servizio per tutti e senza discriminazioni ideologiche. Noi avvertiamo con forza il peso di questa mancanza di democrazia e di questo scollamento!   Di fronte all’espulsione dei colleghi israeliani diciamo, “Non in nostro nome”. E chiediamo alla FNSI di pretendere l’immediata revoca del provvedimento di espulsione e di cambiare, dunque, prioritariamente il proprio rappresentante che ha partecipato a questa odiosa scelta.
Se la Federazione internazionale non annullerà la decisione, la FNSI farà bene a seguire i giornalisti israeliani e ad abbandonare un organismo internazionale che non avrebbe più alcuna ragione di esistere. Altrimenti saranno gli stessi giornalisti ad abbandonare , prima o poi, la Fnsi".

 Pubblichiamo una precisazione del Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi: "Cari colleghi, vi prego, prima di andare oltre, di considerare che la Fnsi non revoca nessuno. Non ne ha alcuna ragione e non è, né sarebbe sua competenza. Non rientra nei suoi poteri. Paolo Serventi Longhi è componente del comitato esecutivo Ifj senza vincolo di mandato, in quanto eletto da un congresso internazionale composto da più di 300 delegati. La vostra nota è, comunque, portata alla cognizione della Segreteria. Note di chiarimento sono state fatte da Paolo Serventi Longhi e dalla Segreteria generale della Ifj. Siamo nell’ambito dei rapporti istituzionali statutariamente fissati a livello nazionale e internazionale. La Fnsi ha assunto le iniziative di chiarimento che attendono adesso risposta dai colleghi del Sindacato israeliano, i quali hanno peraltro fatto sapere di voler “tenere bassa” la questione,poiché effettivamente dal 2005 non pagano le quote e hanno rifiutato l’offerta di cancellazione del debito pregresso e di pagamento regolare delle quote associative del 2009. Di politico nella vicenda - loro almeno - hanno posto sin qui la questione della misura delle quote sociali (che vorrebbero allineata a quelle dei Paesi poveri). Poi dicono ”Qualcuno della Ifj ha cercato di strumentalizzare tutto questo”. Se non vogliamo alimentare tensioni ulteriori, questo è il momento delle riflessioni e delle “diplomazie”. Cordiali saluti. Franco Siddi 

@fnsisocial

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