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Internazionale 21 Set 2007

Pubblicità: negli Usa crescono solo internet e periodici

La spesa in pubblicità nella prima metà dell’anno risulta in diminuzione sui media americani, stando ai dati preliminari resi noti dalla società di ricerche Nielsen Co. Il calo, dello 0,5%, è stato registrato dalla divisione Nielsen Monitor-Plus, ma include cifre molto diverse tra loro.

La spesa in pubblicità nella prima metà dell’anno risulta in diminuzione sui media americani, stando ai dati preliminari resi noti dalla società di ricerche Nielsen Co. Il calo, dello 0,5%, è stato registrato dalla divisione Nielsen Monitor-Plus, ma include cifre molto diverse tra loro.

Se la pubblicità su Internet ha fatto un balzo del 23,6%, le riviste hanno guadagnato l’8,4% e la spesa in outdoor advertising il 5,1%; d’altro lato, la televisione ha perso il 3,8% e la radio l’8,5%. Male anche i giornali, che hanno registrato un declino della spesa pubblicitaria del 5,9%; in crisi, in particolare, le testate locali, che hanno perso l’8%. Betsy Frank, chief research officer di Time Inc., ha un suo originale (e interessato) punto di vista sul buon andamento della vendita di spazi pubblicitari nel comparto periodici. Secondo la Frank, le riviste sono il mezzo di comunicazione che più di ogni altro ha mantenuto una “rilevanza” per il pubblico, anche in un settore che volge sempre più al digitale, perché offre il meglio del mondo reale e di quello virtuale: relax, nuove idee, credibilità, contenuti personalizzati, possibilità di entrare in contatto con altre persone e di sentirsi protagonisti. "Quando si uniscono questi punti di forza, anziché mettersi in diretta concorrenza con le nuove opzioni digitali, le riviste diventano un valido antidoto alle nostre vite iper-impegnate, un momento per staccare la spina e rilassarsi. Una pausa da dedicare a noi stessi”, ha dichiarato la Frank in un’intervista esclusiva per il Jack Myers Media Business Report. "Il rapporto tra brand della rivista e consumatore è in ottima salute, ma spesso non riusciamo a comunicarlo agli inserzionisti”, ha aggiunto la Frank. “Un medium non diventa meno importante solo perché i consumatori ne usano altri. Le riviste si stanno muovendo aggressivamente per creare delle opportunità digitali, anche perché sanno che gli inserzionisti lo apprezzano, ma quello che devono veramente fare è proporre contenuti multi-piattaforma garantiti da un marchio”. (9Colonne)

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