«Il 2021 si è chiuso, ancora una volta, lasciandosi alle spalle i tanti fatti di una regione come la Lombardia da sempre 'al centro della notizia', dove l'organizzazione del territorio è tradizionalmente un modello per svariate altre realtà. Eppure in tutti i capoluoghi le segnalazioni dei giornalisti sul campo indicano crescenti zone d'ombra nella libertà di stampa, denunciano il restringimento degli spazi di cronaca e lo svilimento del ruolo di chi si occupa di informare, che parrebbe voler essere ridotto a mero ufficio stampa delle istituzioni». Comincia così il Milano Press Report 2021, il bilancio sullo stato dell'Informazione diffuso dal Gruppo Cronisti Lombardi dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti.
«Le nuove regole sulla comunicazione in ambito giudiziario – incalzano i cronisti del Gruppo di specializzazione – stanno creando una situazione gravissima, un vero 'vulnus' per l'esercizio dell'informazione. Lo spirito positivo del cosiddetto Decreto Cartabia, volto alla tutela dei diritti, deve infatti trovare applicazioni diverse da quelle attuali, che ledono in modo grave non solo il diritto di cronaca ma gli stessi concetti alla base della libertà d'informazione, cardine dei principi democratici. Rileviamo il paradosso di una situazione creata dalle istituzioni che va controcorrente rispetto alle raccomandazioni delle istituzioni medesime».
Per il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, «Milano è la cartina al tornasole dello stato dell'informazione non solo per la quantità di testate presenti sul territorio, ma anche per la gravità della situazione pandemica che l'ha colpita. Un report sul rapporto tra istituzioni e giornalismo – rileva commentando la nuova edizione del Report – tocca un tema fondamentale soprattutto in un momento in cui le restrizioni hanno portato il lavoro a essere effettuato sempre più da remoto».