"I giornalisti - contrattualizzati, precari, freelance, pensionati – che si oppongono al nuovo contratto di lavoro, denunciano le modalità di voto, di stampo nord-coreano, varate dalla Giunta della Federazione Nazionale della Stampa per l’importantissimo referendum sul contratto". E' quanto si legge in una nota diffusa da quattro componenti della Fnsi a favore del "no"
"Questa maggioranza della Fnsi ha violato e continua a violare le più elementari norme della democrazia: ha firmato il contratto prima di sottoporlo a referendum, svuotando così la consultazione del reale significato; ha organizzato il referendum in data assai discutibile (grande ponte del 2 giugno); ha fatto poi tutto il possibile per nascondere l’esistenza di un forte dissenso, annegando le ragioni del NO” in una marea di parole a favore del proprio operato; ha accuratamente omesso qualunque informazione potesse risultarle scomoda; ha utilizzato, per la propria propaganda il sito della Fnsi e i soldi di tutti gli associati. Infatti la Giunta, non paga della valanga di comunicati osannanti a se stessa e al contratto, per completare l’opera ha deciso di inviare ai giornalisti costosi SMS a nome della Fnsi. Un sindacato unitario che si fa portatore del pensiero unico, a spese degli iscritti. E’ evidente che questo spiegamento di forze - sintomo peraltro di una grande paura per il malumore che serpeggia nella categoria - ha uno scopo unico: fare terra bruciata intorno alla ragioni del “NO”. Impedire che emergano. Ecco, a corollario, qualche “piccolo” esempio incredibile. E’ incredibile che ai corrispondenti e ai colleghi che si trovano in viaggio o fuori Italia per motivi di lavoro non sia data possibilità di voto. E’ incredibile che al termine del voto (sabato 30 maggio) le urne restino depositate nelle Associazioni per essere recapitate a Roma il 3 giugno. E’ incredibile che per lo spoglio fosse prevista una commissione formata solo da membri rappresentanti la maggioranza della Giunta federale. E che, solo dopo molte legittime proteste, i rappresentanti del “NO” siano riusciti ad ottenere la presenza di propri scrutatori. E’ questa la democrazia, così come la intende la Giunta della Fnsi. Ed è’ arrivato il momento di aprire serie riflessioni. Il “fronte del no” invita i colleghi che dissentono da questo pessimo e dannoso contratto a non farsi intimidire o condizionare. E’indispensabile esprimere liberamente il proprio legittimo dissenso. Questo sì con le armi della democrazia". Stampa libera e indipendente Puntoeacapo Giornalisti insieme Fnsi-l’Alternativa