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Ordine 20 Mar 2010

Protesta dei fotogiornalisti all'assemblea dell'Ordine lombardo in occasione della discussione dei bilanci che alla fine sono stati approvati a larga maggioranza (cronaca dal sito di Nuova informazione)

Riportiamo dal sito www.nuovaInformazione.it la cronaca dell'Assemblea dell'Ordine della Lombardia che ha approvato il bilancio e che ha vissuto la forte protesta di un folto gruppo di fotogiornalisti che ha così voluto porre all'attenzione generale le gravi condizioni nelle quali sono costretti a lavorare.

Riportiamo dal sito www.nuovaInformazione.it la cronaca dell'Assemblea dell'Ordine della Lombardia che ha approvato il bilancio e che ha vissuto la forte protesta di un folto gruppo di fotogiornalisti che ha così voluto porre all'attenzione generale le gravi condizioni nelle quali sono costretti a lavorare.

Oggi a Milano, al Circolo della Stampa, si è tenuta l’Assemblea annuale degli Iscritti all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Il bilancio consuntivo e quello preventivo sono stati approvati a larga maggioranza dei colleghi presenti. A dimostrazione di come la presidente Letizia Gonzales e tutta la squadra di Un Nuovo Ordine è Possibile abbiano lavorato con serietà e incisività in questo triennio. Un ottimo lavoro che ha il dovere di essere portato avanti, vista la situazione gravissima in cui versa la categoria. Le difficoltà del mestiere di giornalista in questi tempi di crisi economica, culturale e politica sono apparse in tutta la loro crudezza “in presa diretta” a chi, come Nuova Informazione, oggi era presente all’assemblea: un gruppo di oltre 30 fotogiornalisti, scesi in lotta già da un paio di settimane, ha inscenato una plateale protesta utilizzando il proprio “no” ai bilanci dell’Odg per attirare l’attenzione sulla drammaticità occupazionale e chiedendo all’Ordine stesso di intervenire urgentemente “sugli oltre cento giornalisti eletti in Parlamento perché fermino il dumping delle tariffe e premano sugli editori per far rispettare professionalità e compensi”.

L’assemblea annuale come i tetti delle fabbriche. Un’occasione pubblica di grande visibilità per gridare l’insostenibilità della situazione e chiedere aiuto. Ciò, se ce ne fosse ulteriore bisogno, deve spronarci a proseguire nei contenuti la battaglia iniziata tre anni fa all’Ordine lombardo e anzi ad ampliarla senza perdere nè rigore nè entusiasmo. Le elezioni dell’Ordine sono alle porte (si voterà il 23 maggio, ballottaggio il 30): bisogna concentrare le energie, unire le forze disponibili, ma non certo su logiche di spartizione, bensì sulle risposte ai drammatici bisogni di migliaia di colleghi senza lavoro, precari, licenziati, cassintegrati, umiliati nella dignità, puntando sulla disponibilità all’impegno di chi abbia le competenze, il tempo, la consapevolezza del momento sempre più difficile. Questa volta è l’Ordine, domani sarà il sindacato. Già oggi c’è stata la dimostrazione, nell’assemblea annuale dell’Ordine, che questa consapevolezza era viva fra quei colleghi che avevano ritenuto di essere presenti e approvare il bilancio, come dimostra il voto unanime, depurato dalla protesta dei colleghi fotogiornalisti.

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