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Appuntamenti 14 Giu 2011

Proclamati i vincitori del Premio 'Marco Luchetta 2011' Sabato 25 giugno al Teatro Verdi di Trieste la premiazione

Sono stati proclamati oggi, durante la conferenza stampa di presentazione dell'evento, i cinque vincitori dell'ottava edizione del Premio Internazionale Marco Luchetta, dedicato a giornalisti, telecineoperatori e fotoreporter impegnati nelle prime linee dell'informazione in tutto il mondo e premiati per l'opera di sensibilizzazione sui bambini vittime di ogni forma di violenza.

Sono stati proclamati oggi, durante la conferenza stampa di presentazione dell'evento, i cinque vincitori dell'ottava edizione del Premio Internazionale Marco Luchetta, dedicato a giornalisti, telecineoperatori e fotoreporter impegnati nelle prime linee dell'informazione in tutto il mondo e premiati per l'opera di sensibilizzazione sui bambini vittime di ogni forma di violenza.

Si tratta del giornalista Pierre Mone'gier e del cineoperatore Dominique Marotel di France2, per un servizio sui 'bambini talpa' di Meghalaya, remota provincia del nord-est dell'India, che ha vinto sia il Premio Luchetta Tv per il miglior reportage internazionale sia il Premio Alessandro Ota per le miglior riprese.
La motivazione è ''aver descritto con la forza delle immagini e l'efficacia del linguaggio il dramma dei bambini costretti a lavorare nelle miniere di carbone otto ore al giorno per meno di un euro''.
Gli altri premiati sono Giusi Fasano del Corriere della Sera, che ha conquistato il Premio Luchetta Quotidiani/Periodici ''per un toccante reportage - recita la motivazione - sul dramma di un'intera classe di bambini giapponesi che hanno perso i loro genitori durante lo tsunami''; Arne Perras del Die Sueddeutsche Zeitung, vincitore del Premio Dario D'Angelo per il miglior articolo internazionale con ''un racconto di guerra e speranza che ripercorre la storia dei bambini soldato del Sud Sudan nella difficile strada che porta all'indipendenza''; e la freelance Monika Bulaj, che ha vinto il Premio Miran Hrovatin per la miglior fotografia con uno scatto pubblicato da East, i cui contrasti ''descrivono bene il martoriato Afghanistan dove l'oppio è spesso l'unica medicina per lenire i dolori di un bambino malato''.
Oltre a loro, l'astronoma Margherita Hack si è aggiudicata il Premio Speciale Luchetta per ''l'attività scientifica e divulgativa -si legge nella motivazione- in favore dei bambini e l'impegno civile a sostegno dei valori di pace, fratellanza e solidarietà'', gli stessi valori che animano le attività della Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin, impegnata da 17 anni nella cura e nell'accoglienza di centinaia di bambini provenienti dalle zone di guerra in tutto il mondo.
La premiazione avverrà sabato 25 giugno al Teatro Verdi di Trieste, in occasione dell'ottava serata della trasmissione dedicata al Premio Luchetta, ''I Nostri Angeli'', condotta da Gerardo Greco e Maria Concetta Mattei, in onda su Raiuno sabato 2 luglio. Fra gli ospiti, i cantautori Roberto Vecchioni e Niccolò Fabi, l'attore e testimonial della Fondazione Luchetta, Sebastiano Somma e il pianista ungherese Balazs Havasi. Il tutto, ha annunciato il sovrintendente Antonio Calenda, ''aperto dal Coro del Nabucco, il famoso 'Va Pensiero', eseguito da Orchestra, Coro e Fiati del Teatro Verdi, che prevedo sarà il teatro stabile di questo evento''.
Parole di stima verso il Premio e la Fondazione Luchetta sono venute anche da Renzo Tondo, presidente della Regione Friuli, che ha parlato di ''un patrimonio produttivo culturale e mediatico della nostra regione che quest'anno, oltre a confermare Trieste come ponte di collegamento fra Europa occidentale ed Europa dell'Est, assume un significato ancora più forte data la concomitanza dell'ottava edizione con la cattura di Mladic, protagonista del conflitto in ex Jugoslavia che portò all'uccisione di Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D'Angelo, cui questa fondazione è dedicata'', insieme a Miran Hrovatin ucciso in Somalia, con Ilaria Alpi, in quello stesso anno, il 1994.
Erano tutti e quattro giornalisti ed operatori che realizzavano reportages in zone di guerra per la Rai. Per questo motivo, forte è il contributo del servizio pubblico sia al Premio sia alla Fondazione Luchetta e intense le parole del direttore di Raiuno, Mauro Mazza, al riguardo.
''Siamo molto orgogliosi -ha detto Mazza- di essere parte in causa di questo Premio, che ci permette non solo di ricordare quattro amici e quattro colleghi, ma anche di dare lustro ad un'attività giornalistica, come quella del reportage di guerra, che non può essere dimenticata per trascuratezza o mera economia''.
Il Premio Luchetta però serve anche ad aumentare i contributi privati alla Fondazione eponima e tutto è volto a ''creare sempre più centri d'accoglienza per bambini da curare e assistere anche per malattie banali oltre che per le conseguenze delle guerre che opprimono terre come da ultime Siria e Libia -ha spiegato il presidente Enzo Angiolini- Abbiamo già aiutato molte centinaia di bambini e da poco abbiamo inaugurato un ambulatorio in Libano: vorremmo costruirne anche in altri posti''. (ADNKRONOS)

 

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