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Appuntamenti 29 Mag 2015

Premio Miriam Mafai 2015 a Della Sala, Scarfò e Squillaci Cerimonia martedì 9 giugno  nella sede di Stampa Romana

È il racconto di Virginia Della Sala sugli hacker senza volto che dichiarano sul web guerra all’Isis ad aggiudicarsi la seconda edizione del Premio Miriam Mafai per la sezione “Giornaliste” con l’articolo, pubblicato su Il Fatto Quotidiano, dal titolo: “Anonymous si racconta: “Così colpiamo l’Isis”. Per la sezione “Allieve”, la giuria ha scelto di premiare  ex aequo,  due storie al femminile raccontate da Antonella Scarfò con l’articolo “Il Ritorno di Gutenberg al femminile”  e “Fotografia on the road. La ragazza con l’ape dal Messico a Roma” di Maria Teresa Squillaci. La consegna dei premi  avverrà il 9 giugno 2015, alle ore 11.30, nella sede dell’Associazione Stampa Romana in piazza della Torretta 36.

È il racconto di Virginia Della Sala sugli hacker senza volto che dichiarano sul web guerra all’Isis ad aggiudicarsi la seconda edizione del Premio Miriam Mafai per la sezione “Giornaliste” con l’articolo, pubblicato su Il Fatto Quotidiano, dal titolo: “Anonymous si racconta: “Così colpiamo l’Isis”. Per la sezione “Allieve”, la giuria ha scelto di premiare  ex aequo,  due storie al femminile raccontate da Antonella Scarfò con l’articolo “Il Ritorno di Gutenberg al femminile”  e “Fotografia on the road. La ragazza con l’ape dal Messico a Roma” di Maria Teresa Squillaci. La consegna dei premi  avverrà il 9 giugno 2015, alle ore 11.30, nella sede dell’Associazione Stampa Romana in piazza della Torretta 36.

Il Premio, organizzato dall’Associazione Stampa Romana in collaborazione con  l’Ordine del giornalisti del Lazio, la Federazione Nazionale della Stampa, l’Associazione Miriam Mafai  e il Gruppo Editoriale L’Espresso, ha lo scopo di valorizzare le giovani giornaliste professioniste, pubbliciste, praticanti e allieve  premiando gli articoli che raccontato la cronaca, la politica, l’attualità, la cultura del nostro Paese.
E perché come sosteneva Miriam Mafai: “Il bello del nostro mestiere è nello stare giorno per giorno dentro le cose, di capire o di cercare di capire tutto ciò che di nuovo si manifesta in tutte le pieghe della società: essere i testimoni e i garanti del possibile che emerge. Ma per cercare di capire bisogna avere occhi sgombri da prevenzioni e ideologie. Si può essere curiosi soltanto se si è liberi”.

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