La cerimonia di premiazione si terrà sabato 22 dicembre alle 11 nella Sala Arazzi del Comune di Verona. Presenti il sindaco Flavio Tosi e il vescovo Giuseppe Zenti
Raccontare la speranza con passione e al contempo denunciare con professionalità e dovere morale situazioni di povertà e disagio, di sfruttamento e negazione dei diritti umani. Sono stati numerosi i giornalisti che hanno risposto all’invito del premio giornalistico “Natale Ucsi”, quest’anno alla sua XIV edizione, intitolato a Giuseppe Faccincani e promosso dalla sezione veronese dell’Unione Stampa Cattolica Italiana con il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti del Veneto. La giuria – presieduta da Don Bruno Cescon, portavoce della Conferenza Episcopale del Triveneto, tra gli enti sostenitori del premio - ha vagliato 230 servizi presentati da 120 giornalisti di quotidiani, periodici e televisioni di tutta Italia. “I lavori decretati vincitori hanno fotografato in particolare la nuova realtà dell’immigrazione con cui la nostra Italia è chiamata inevitabilmente a confrontarsi – ha sottolineato don Bruno Cescon – soprattutto per le dimensioni inaspettate del fenomeno. Il mondo degli immigrati ci ha sorpreso non tanto e non soprattutto, come vorrebbe certa ideologia, per le difficoltà legali ad esso connesse, ma per la sua crescita numerica e per la diversità e pluralità di etnie presenti. Una realtà che ovviamente pone grandi problemi legati all’inserimento sociale: da qui il dilagare della povertà e dello sfruttamento. Ma abbiamo voluto premiare innanzitutto la storia coraggiosa di un missionario, padre Giancarlo Bossi, che ha fatto dello “straniero” la sua gente, la sua nuova famiglia. Una testimonianza e un insegnamento per tutti noi”. Il Premio Ucsi-Società Cattolica di assicurazione per la Stampa è stato vinto da Marina Corradi di Avvenire per l’editoriale “Quel baricentro del cuore non pare normale”. Con grande capacità di analisi, sensibilità e limpidezza stilistica ha saputo commentare la testimonianza di Padre Giancarlo Bossi del PIME (Pontificio Missione Estere) rapito nelle Filippine. La sua terra di missione, quella del cuore: la terra della sua gente, gli ultimi, dove ha voluto immediatamente tornare dopo la sua liberazione. Per questo premio è stata attribuita una segnalazione di merito a Maria Alessandra Baduel de La Repubblica delle Donne. Nel suo reportage “Clandestine a domicilio” ha raccontato con grande incisività storie di donne straniere costrette alla clandestinità mentre nelle nostre case accudiscono anziani e ammalati. Il Premio Ucsi-Società Cattolica di Assicurazione per la Televisione è stato assegnato a Panetta Leonardo, con il servizio “Gli schiavi della piana del Sele” per Live-Studio Aperto di Italia Uno: una drammatica fotografia della schiavitù del lavoro illegale nelle aree agricole della Campania. Nel reportage il giornalista ha raccolto sul campo le storie di questi vinti, nella maggioranza immigrati marocchini, costretti a subire vessazioni e ha documentato la loro impossibilità ad affrancarsi dal caporalato che regola con il ricatto il diritto a lavorare. Per questa categoria una segnalazione speciale è andata a Stefania Zane di Rai Uno. Con il servizio “Lo sfruttamento dell’accattonaggio infantile” per La vita in diretta ha denunciato la violazione dei diritti dell’infanzia: un viaggio da nord a sud piegandosi sui marciapiedi delle metropoli per parlare con i piccoli lavoratori sfruttati dai loro stessi familiari. Il Premio “Giornalisti & Società: la professione giornalistica al servizio dell’uomo”, promosso dalla Conferenza Episcopale del Triveneto per i giornalisti che abbiano saputo operare e comunicare concretamente gesti di solidarietà e carità è stato assegnato a mons. GianCarlo Maria Bregantini, già vescovo di Locri-Gerace, quale testimone appassionato e coraggioso della carità e della speranza per il riscatto di un’intera comunità e in particolare dei giovani. Emanuela Zuccalà del settimanale Io Donna del Corriere della Sera ha vinto la sezione Il Genio della Donna. Promosso dalla Provincia di Verona, in riferimento al pensiero di Giovanni Paolo II, questo riconoscimento valorizza le notizie che abbiano per protagoniste donne che si dedicano con particolare impegno al prossimo in difficoltà. Con il suo pezzo “Pasionaria del Vallo” Emanuela ha presentato la testimonianza di straordinario coraggio e impegno civile di una donna contro il raket a Mazzara del Vallo. La Targa Athesis, riservata ai giovani collaboratori sotto i 30 anni, è stata assegnata a Rosaria Talarico de La Stampa. Con il reportage “E il prof a giornata aspetta in stazione” ha denunciato l’emergere di un problema sociale drammatico, quello degli insegnanti “pendolari forzati” per una giornata di lavoro. Uno spaccato delle nuove povertà dell’Italia del terzo millennio. A Riccardo Venturi il “Premio Obiettivo Uomo”, patrocinato dalla Fondazione Toniolo di Verona e dedicato alla migliore fotografia che abbia saputo esprimere un gesto di solidarietà umana. Nella foto “Uomo ricoverato all’ospedale di Hargeysa (Somaliland)” pubblicata su Io Donna del Corriere della Sera, l’autore con profonda empatia ha fissato in un’immagine l’ultimo respiro di un diseredato e lo strazio della solidarietà impotente di chi da fuori campo trattiene nella sua la mano del morente, nel reciproco tentativo di aggrapparsi alla vita e agli affetti.