Dal 28 gennaio la 5^ edizione del premio, al via nel 14° anniversario dalla strage di Mostar: uno sguardo sul mondo, dalla prima linea dell’informazione, per dare voce e attenzione a chi non ce l’ha. Il commento di Paolo Rumiz, Monica Prieto, Barbara Schiavulli, Sabina Fedeli e Isabella Schiavone, fra i vincitori delle prime quattro edizioni
TRIESTE – E’ ripartito lunedì 28 gennaio, 14° anniversario della strage di Mostar - in cui fu uccisa la troupe RAI impegnata nella realizzazione di uno speciale per il TG1 sui bambini vittime della guerra balcanica - il Premio giornalistico Marco Luchetta, giunto quest’anno alla 5^ edizione, istituito e promosso dalla “Fondazione Luchetta, Ota, D'Angelo, Hrovatin per i bambini vittime della guerra” in collaborazione con la RAI, a ricordo del sacrificio di Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D'Angelo, vittime a Mostar di una granata, e del cineoperatore Miran Hrovatin, assassinato a Mogadiscio assieme alla giornalista Ilaria Alpi. Centinaia di corrispondenze dalle prime linee dell’informazione in tutto il mondo, dall’Europa all’Asia, dal Medio Oriente al continente africano, sono pervenute in questi primi quattro anni alla Giuria del Premio: articoli, servizi tv e reportage fotografici dedicati a guerre e scontri etnici, all’infanzia minacciata e violata, a uomini, donne e innanzitutto a bambini – proprio come il bimbo di Mostar che la troupe RAI nel ’94 riparò dalla granata, salvandogli la vita - che ogni giorno sono dimenticati o trascurati dalle scalette dei Tg e dalla cronaca dei giornali, perchè la tragicità delle loro condizioni di vita non ‘fa notizia’. E ai quali da anni è dedicato l’impegno della “Fondazione Luchetta, Ota, D'Angelo, Hrovatin per i bambini vittime della guerra. «Il discrimine nell’informazione – sottolinea il giornalista Paolo Rumiz– sta fra i giornalisti che si accontentano dell’apparenza e quelli che vanno a scavare, a capire. Per dare voce a e attenzione a chi non ce l’ha, nel segno della grande lezione di Ryszard Kapuscinski». Premio Luchetta 2006 per il reportage su Repubblica “Viaggio in tre monoteismi: Cristianesimo, Islam, Ebraismo”, Paolo Rumiz da sempre si occupa «delle periferie del mondo, e di qualsiasi Paese»: una scelta condivisa dalla giornalista Isabella Schiavone, Premio Luchetta Tv 2006 per ‘I ragazzi dello zoo di Scampia’, tuttora in forze alla redazione di Tg1 -Tv7. «Privilegio i temi legati all’esclusione, all’emigrazione: seguo le tracce della gente che spesso risulta invisibile alla società - racconta la reporter - come i rom che vivono a Roma, in riva al Tevere, protagonisti di un mio recente servizio». «L’informazione deve parlare la lingua della gente – ribadisce Monica Garcia Prieto, corrispondente da Beirut per il quotidiano spagnolo El Mundo, Premio Dario D’Angelo 2005, vedova del giornalista Julio Fuentes, ucciso con Maria Grazia Cutuli nel 2001, in Afghanistan – Talvolta le redazioni sono sorde alla questione ‘sociale’ dell’informazione. Gli aspetti militari e politici di un conflitto fanno la parte del leone. I riflettori si accendono sul Libano, o sull’Iraq, quando succede qualcosa o se c’è un attentato; poi cala di nuovo il silenzio. E’ grazie a iniziative come il Premio Luchetta che si può cercare di invertire lo stato delle cose, per raccontare le guerre anche attraverso la vita quotidiana della gente». Barbara Schiavulli e Sabina Fedeli, entrambe Premio Luchetta nell’ultima edizione del luglio 2007 per la carta stampata e la Tv, sono reduci rispettivamente dal Pakistan e dal Kenya, da dove hanno monitorato la china sempre più drammatica degli eventi: «Per confezionare un buon reportage – sottolinea Sabina Fedeli, del Tg5 Mediaset - bisogna fare un lavoro d’equipe. A Trieste il Premio Luchetta insegna a valorizzare anche il lavoro dei cameraman e dei fotografi. Che spesso rischiano più dei colleghi, per documentare al meglio gli eventi …». E infatti, anche per l’edizione 2008 ai nastri di partenza, il Premio Luchetta, organizzato da Leonardo Servizi e Comunicazione, è rivolto ai giornalisti come ai telecineoperatori e fotografi professionisti che, nell’ambito della loro professione, si siano distinti per “l’opera di sensibilizzazione in favore dei minori vittime di ogni forma di violenza, ponendo l’accento, al di là della drammatica attualità della cronaca, sui valori di solidarietà, pace e fratellanza.” Possono concorrere al Premio i lavori che saranno pubblicati, trasmessi o diffusi fra il 1° maggio 2007 e il 30 aprile 2008. La giuria del Premio Marco Luchetta 2008 è presieduta dal direttore della TGR Rai Angela Buttiglione ed è composta dal direttore del TG2 Rai Mauro Mazza, dal vicedirettore del TG1 Rai Fabrizio Ferragni, dal Direttore di SKY TG24 Emilio Carelli, dal vicedirettore del TG5 Mediaset Toni Capuozzo, dai direttori del Piccolo Sergio Baraldi, del Messaggero Veneto Andrea Filippi e del Primorski Dnevnik Dusan Udovic, dal direttore de La Nazione Francesco Carrassi, dal giornalista e scrittore Pino Aprile, dal corrispondente Rai da Mosca Sergio Canciani, dal responsabile della rubrica del TG3 Rai “Primo Piano” Onofrio Dispenza e dall’editorialista Fulvio Molinari. Nel corso della serata speciale “I Nostri Angeli”, nel luglio 2008 in piazza Unità a Trieste, saranno consegnati i premi Marco Luchetta per i migliori reportage della Tv e della carta stampata, Alessandro Ota per le migliori immagini, Miran Hrovatin per la miglior fotografia e Dario D’Angelo per il miglior servizio su giornali europei non italiani. Sono inoltre previsti alcuni Premi Speciali che saranno assegnati ad autorevoli protagonisti dell’informazione nazionale e internazionale. La cerimonia di premiazione sarà ripresa e trasmessa da Raiuno, e come sempre ospiterà personaggi di spicco del mondo della cultura, dell’informazione e dello spettacolo. Il bando di concorso del Premio Giornalistico Marco Luchetta 2008 è consultabile sui siti www.premioluchetta.it e www.fondazioneluchetta.org