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Editoria 24 Apr 2012

Peluffo: presto nuove norme su finanziamento pubblico non ci sarà un regolamento ma discussione in Parlamento

La tutela della lingua italiana, in una situazione ''in cui su iTunes ci sono più corsi di kazako che di italiano'', è fondamentale per un futuro dell'editoria, per salvarla ''da quello che è accaduto per la musica dove c'è la desertificazione''. Lo dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l'editoria Paolo Peluffo, stamattina protagonista di 'Un caffè con...', incontro organizzato da Reti in diretta twitter e poi sul web.

La tutela della lingua italiana, in una situazione ''in cui su iTunes ci sono più corsi di kazako che di italiano'', è fondamentale per un futuro dell'editoria, per salvarla ''da quello che è accaduto per la musica dove c'è la desertificazione''. Lo dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l'editoria Paolo Peluffo, stamattina protagonista di 'Un caffè con...', incontro organizzato da Reti in diretta twitter e poi sul web.

Davanti ad una platea di cui facevano parte anche il direttore generale della Fieg Fabrizio Carotti, il presidente e il segretario generale della Fnsi, Roberto Natale e Franco Siddi, ma anche il presidente dell'Anica Riccardo Tozzi e tanti altri rappresentanti del mondo della comunicazione, Peluffo ha spiegato che la situazione attuale ''somma problemi di carattere congiunturale con altri più strutturali, e le due cose si sommano rendendo difficile capire dove inizia una e finisce l'altra''.
Sul tema caldo del finanziamento pubblico - molte le domande su questo fronte - Peluffo ha spiegato che ''nella situazione attuale del bilancio pubblico siamo costretti ad operare nella consapevolezza delle risorse scarse e in futuro lo saranno ancora di più, quindi sarà necessario valutare la soppressione di capitoli di spesa per concentrarsi su necessità strutturali per il paese. Oggi che le risorse servirebbero, non ci sono più''. Un danno che si è sommato negli anni, e che a suo avviso ''non dipende solo dalla tutela del diritto d'autore ma anche dal fatto che si è partiti in ritardo''. Quanto alla rivisitazione dei criteri per il finanziamento pubblico dei giornali, spiega che ''non ci sarà un regolamento ma norme primarie che, dopo un primo passaggio non a questo, ma probabilmente al prossimo Consiglio dei ministri, approderanno in Parlamento''.   Ma per il sottosegretario la riflessione sul futuro va fatta, anche se ''il modello di business non è ancora chiaro''. ''A mio avviso - ha aggiunto - il Daily è attualmente il modello più interessante: cartaceo e digitale sono due prodotti diversi, chi pensa di poter fare lo stesso prodotto su carta e online non ha capito niente''. Se in molti, a partire dalla Fieg, chiedono una più stringente tutela del diritto d'autore online, su questo Peluffo spiega che ''esistono autorità indipendenti con compiti precisi, e auspico che queste autorità operino rapidamente''. Ma appunto la questione ''non è solo italiana, e la tutela è appunto prima di tutto per la lingua.
Ho accolto con favore ad esempio la nascita di iniziative come quella dell'edicola digitale, perché è necessario puntare ad eventi comunitari''. (ROMA, 24 APRILE - ANSA)

@fnsisocial

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