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Internazionale 06 Ago 2007

Pechino, Giochi Olimpici 2008: giornalisti fermati dopo una conferenza di Reportes sans frontieres Articolo21: “Intollerabile quanto accaduto”

Una decina di giornalisti stranieri, tra cui il corrispondente del Corriere della Sera Fabio Cavalera, sono stati trattenuti per circa tre ore dalla polizia cinese dopo aver assistito alla conferenza stampa di Reportes sans frontieres (Rsf) oggi a Pechino.

Una decina di giornalisti stranieri, tra cui il corrispondente del Corriere della Sera Fabio Cavalera, sono stati trattenuti per circa tre ore dalla polizia cinese dopo aver assistito alla conferenza stampa di Reportes sans frontieres (Rsf) oggi a Pechino.

L'intervento della polizia è avvenuto alla fine della conferenza stampa, nella quale Rsf ha accusato il governo cinese di non aver mantenuto le promesse fatte nel 2001 a Mosca, quando i Giochi Olimpici del 2008 furono assegnati alla capitale, in materia diritti umani e libertà di espressione. Non è chiaro se il ritardato intervento dei tutori dell'ordine - i rappresentanti di Rsf si erano infatti già allontanati quando sono arrivati gli agenti - sia stato premeditato o se sia stato provocato da una feroce grandinata che ha causato l'allagamento delle strade vicine al luogo della conferenza stampa. I giornalisti sono stati rilasciati senza spiegazioni dopo essere stati identificati. La settimana scorsa, il Club dei corrispondenti stranieri in Cina ha diffuso i risultati di un sondaggio dal quale risulta che la grande maggioranza dei giornalisti ritengono che la situazione sia solo leggermente migliorata da gennaio, quando sono state introdotte nuove regole di comportamento, e che permangano gravi limitazioni alla loro libertà di movimento. (ANSA) "La polizia cinese ha impedito lo svolgimento della conferenza stampa convocata a Pechino dall'associazione 'Reporters sans Frontieres' (associazione alla quale esprimiamo la più convinta solidarieta') ed ha identificato i giornalisti che vi partecipavano, alcuni dei quali sono stati ammanettati e trattenuti per qualche ora. Tra questi, anche alcuni giornalisti italiani". Lo comunica l'associazione Articolo21. "Quanto è accaduto - sottolinea Articolo21 - è intollerabile e richiede una forte presa di posizione da parte delle competenti autorità istituzionali e delle associazioni e di tutte le organizzazioni che si occupano della libertà dell'informazione nel mondo dal momento che la conferenza stampa era stata convocata per fare il punto sullo stato dell'informazione in Cina alla vigilia dei prossimi giochi olimpici. Tutto questo richiede inoltre la massima illuminazione mediatica anche perché i prossimi giochi olimpici richiederanno la più ampia possibilità di libera circolazione per tutti i giornalisti, per tutti i cronisti, per tutti i fotografi e telecineoperatori che dovranno poter svolgere il loro lavoro senza censure e senza controllo di polizia". "Ci auguriamo - conclude Articolo21 - che tutte le organizzazioni internazionali e tutti gli Stati vogliano assumere nei confronti della Cina, in vista dei giochi olimpici, una posizione comune in materia di diritti civili e di libertà che non possono essere considerati un fastidioso intralcio sulla strada dei ben più lucrosi interessi economici". (ADNKRONOS)

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