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Partiti 13 Apr 2010

PD: “Il governo sospenda il decreto sulle tariffe postali. Viola la legge, intervengano Fini e Schifani”

Il governo sospenda ''immediatamente'' il decreto interministeriale del 31 marzo ''con il quale vengono cancellate le agevolazioni sulle tariffe postali per il settore dell'editoria''. Lo chiedono i senatori e i deputati del Pd Luigi Bobba, Emilia De Biasi, Paolo Gentiloni, Riccardo Franco Levi, Vincenzo Vita e Luigi Zanda che oggi hanno incontrato i rappresentanti di otto associazioni di editori di giornali, di libri, di periodici, dell'editoria cooperativa e non profit e i rappresentanti dei giornalisti.

Il governo sospenda ''immediatamente'' il decreto interministeriale del 31 marzo ''con il quale vengono cancellate le agevolazioni sulle tariffe postali per il settore dell'editoria''. Lo chiedono i senatori e i deputati del Pd Luigi Bobba, Emilia De Biasi, Paolo Gentiloni, Riccardo Franco Levi, Vincenzo Vita e Luigi Zanda che oggi hanno incontrato i rappresentanti di otto associazioni di editori di giornali, di libri, di periodici, dell'editoria cooperativa e non profit e i rappresentanti dei giornalisti.

''Il provvedimento del governo deve essere ritirato – hanno detto durante l'incontro - perché viola la legge; inoltre, su norme che fanno riferimento all'art. 21 della Costituzione che riguarda diritti fondamentali, non si può intervenire per decreto ministeriale. Fra l'altro, ci sono anche conseguenze sul piano occupazionale per un settore gia' duramente colpito dalla crisi; si tratta dei lavoratori delle imprese editrici ma anche dell'indotto''.

''I gruppi del Pd alla Camera e al Senato chiederanno l'intervento dei presidenti Fini e Schifani - hanno annunciato i parlamentari - perché vengano rispettate le prerogative delle Camere. Sfidiamo gli esponenti della maggioranza, che nei giorni scorsi avevano chiesto la sospensione del decreto, di passare dagli annunci ad interventi concreti per arrivare allo stop del provvedimento. Chiediamo anche audizioni parlamentari del governo e dei rappresentanti di Poste italiane per fare chiarezza su tutta la vicenda''. (ANSA)

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