“La notizia del licenziamento in tronco della giornalista Yasemin Taskin dal quotidiano turco ‘Sabah’, dopo la pubblicazione su ‘Repubblica’ del colloquio tra il collega Marco Ansaldo, suo marito, e Fethullah Gulen, predicatore e oppositore del premier Erdogan, è un fatto sconcertante e gravissimo che non può passare sotto silenzio. Troppe sono le evidenze che marchiano il provvedimento come atto di ritorsione ‘per interposta persona’, inaccettabile da chiunque abbia a cuore il bene della libertà di espressione e di stampa come condizione di civile e democratica convivenza che distingue i regimi dalle democrazie.
Gli attacchi contro la stampa, gli arresti ingiustificati di numerosi giornalisti che non piacciono al sistema di potere dominante, con il licenziamento di Yasemin Taskin si proiettano verso il rischio di una deriva senza ritorno. Pochi sono, infatti, i dubbi sulla estromissione dal posto di corrispondente da Roma della collega da parte del quotidiano filogovernativo per il quale lavorava. Pare proprio uno dei primi atti della ‘vendetta’ promessa da Erdogan dopo il voto amministrativo di domenica scorsa contro i dissenzienti e contro quanti ritiene ad essi vicini soprattutto se questi colleghi continuano a voler essere soggetti dell’informazione libera che non accetta censure né autocensure. La Fnsi manifesta perciò piena solidarietà a Yasemin Taskin e intensificherà ancora di più la propria iniziativa morale e operativa, insieme con la Federazione Internazionale e quella europea dei giornalisti, perché la comunità internazionale faccia sentire il proprio peso verso un Paese che, in quanto aderente alla Nato, ha il dovere di garantire le libertà fondamentali dell’uomo. Nello stesso tempo tiene viva la campagna di sostegno al Sindacato dei giornalisti della Turchia per la liberazione dei giornalisti ingiustamente messi in carcere solo per aver tentato di esercitare con autonomia professionale il proprio lavoro. Sul sito della Fnsi (www.fnsi.it) quanti hanno a cuore questi problemi possono sottoscrivere la petizione internazionale per la libertà dei giornalisti arrestati e per la libertà di stampa in Turchia aprendo il link in alto a destra individuato dal motto ‘Petition now! Journalists are not terrorists’” 3 aprile 2014
Una delegazione della Fnsi guidata dal segretario generale, Franco Siddi, assieme al vicesegretario, Carlo Parisi e al presidente dell’Assostampa Molise, Giuseppe Di Pietro, ha partecipato al sit-in davanti all’ambasciata turca per protestare per i gravi atti contro l’informazione in quel Paese e contro la politica censoria del presidente Erdogan. Roma, 8 aprile 2014
MEDIA: A ROMA SUCCESSO PER LA MANIFESTAZIONE SU LIBERTA’ DI STAMPA IN TURCHIA
Sessanta persone si sono date appuntamento questa mattina alle 10,30 per manifestare in favore della libertà dei media e del web, davanti all’Ambasciata della Turchia a Roma con striscioni, bandiere, maschere di Erdogan e un manichino, vestito e mascherato come il premier turco.
“Dal grado di libertà di stampa si determina la dimensione della democrazia”, ha affermato la giornalista turca Yasemin Taskin, protagonista suo malgrado della manifestazione per la libertà orgnanizzata questa mattina a Roma da Media Initiative, la campagna europea per l’informazione libera e plurale. Taskin è stata licenziata perché sgradita ad Erdogan, troppo indipendente dalle direttive di un governo che controlla ormai quasi tutta l’informazione.
“Non è accettabile che si chieda l’adesione all’Unione Europea e al contempo si mantengano atteggiamenti come quelli di Erdogan, che vieta i social network, fa arrestare i giornalisti e oscura qualunque voce gli si opponga”, ha detto Lorenzo Marsili, portavoce europeo di Media Initiative. Che prosegue: “In Italia con Berlusconi, in Ungheria con Orban, in Turchia con Erdogan il potere politico tenta di impossessarsi di quello mediatico; è un problema democratico enorme per tutti e per come evidentemente è considerata l’Europa, che non viene vista come uno spazio di condivisione di valori. L’Europa per prima ha taciuto per troppo tempo. E’ ora che agisca”.
Alessandro Valera, direttore della campagna Media Initiative – che sta raccogliendo un milione di firme online sul sito http://www.iniziativamedia.it/ – ha incontrato nel corso della manifestazione un rappresentante dell’Ambasciata, a cui ha consegnato la piattaforma delle richieste dei manifestanti: garanzie di libertà e di rispetto professionale per i giornalisti e ripristino di tutti i social network oscurati, e nello specifico l’abrogazione della legge del 5 febbraio sul controllo della rete.
Sono stati esposti manifesti in linguaggio Altphabet, ricordando l’impegno congiunto tra Media Initiative e Saatchi & Saatchi, con riferimento alla campagna che riporta al sito http://www.altphabet.org/
Durante la maratona oratoria in piazza si sono alternati il giovane Marco Furfaro, candidato alle europee con Tsipras, Carlo Testini dell’Arci, portavoce italiano della campagna, l’ex europarlamentare di Rifondazione Comunista, Roberto Musacchio e l’esponente del Pd che segue più da vicino le questioni dell’informazione, Vincenzo Vita.
Tra gli aderenti alla manifestazione, European Alternative, Alliance International de Journalistes, Slc-Cgil, Arci, la Fnsi, Articolo 21, il Movimento Diritti del Cittadino, i giovani di Tilt, numerose donne della comunità turca di Roma. Roma, 8 aprile 2014
MEDIA FREEDOM IN TURKEY NOW - LIBERTA’ PER I MEDIA IN TURCHIA
SIT-IN MARTEDÌ 8 APRILE 10,30 IN VIA PALESTRO 28 A ROMA
Il premier turco Erdogan governa la Turchia in un clima di inaccettabili minacce alla libertà di stampa e di espressione. Al centro di scandali finanziari gravissimi, ha tradito la democrazia imponendo la censura sui media. Ha oscurato i social network, irrigidito il controllo sulle televisioni e posto sotto tutela i principali quotidiani, che hanno licenziato giornalisti “scomodi” anche in Italia.
I 74 milioni di cittadini turchi oggi non hanno accesso libero a Facebook e YouTube, mentre un tribunale è riuscito a ripristinare, non sappiamo quanto stabilmente, le comunicazioni via Twitter.
Media Initiative, l’Iniziativa Europea per il Pluralismo dei Media, esige il rispetto del diritto di tutti ad usare ogni mezzo di comunicazione e di libera espressione.
L’Unione Europea, che ha in gestione il dossier per l’eventuale adesione della Turchia, deve esercitare ogni tipo di pressione per garantire la libertà dei media e le libertà digitali.
I cittadini turchi che si ribellano contro il mediacidio in corso non devono essere lasciati soli, ma devono sapere che l’Europa è con loro. E sarà più forte quando avrà approvato una direttiva europea a tutela delle libertà dei media e del pluralismo dell’informazione, come chiediamo firmando su www.iniziativamedia.it/
Per queste ragioni abbiamo indetto un sit-in di protesta davanti all’Ambasciata della Turchia a Roma, per martedì 8 aprile alle ore 10,30 con punto di incontro in via Palestro 28 (Castro Pretorio/Termini) e abbiamo richiesto all’Ambasciata di voler ricevere una rappresentanza dei manifestanti.
Hanno aderito: European Alternatives, Alliance Internationale des Journalistes, Arci, Slc-Cgil, Fnsi, Articolo 21, Tilt. Vi saranno intellettuali, sindacalisti, giornalisti ed esponenti della comunità turca in Italia.
Sarà presente la giornalista turca Yasemin Taskin, vittima di una rappresaglia sul lavoro del suo governo. Roma, 7 aprile 2014