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Unione Europea 08 Ott 2009

Parlamento Europeo: il dibattito sulla libertà di informazione in Italia Il commissario Ue ai media Viviane Reding : “La libertà di espressione è alla base del pluralismo”

Bruxelles - La libertà di espressione è un ''fondamento'' del pluralismo. Lo ha affermato il commissario Ue ai media Viviane Reding in aula durante il dibattito in aula all'Europarlamento sulla libertà di informazione in Italia.

Bruxelles - La libertà di espressione è un ''fondamento'' del pluralismo. Lo ha affermato il commissario Ue ai media Viviane Reding in aula durante il dibattito in aula all'Europarlamento sulla libertà di informazione in Italia.

''E' una profonda convinzione mia in quanto ex giornalista e dell'Ue'', ha osservato il commissario, sottolineando che tutte le istituzioni europee hanno sottoscritto la carta europea per i diritti fondamentali che, ha ricordato Reding, stabilisce che tutti hanno il diritto alla libertà di espressione. (ANSA)

COMMISSARIO UE A PE, INDICATE PALETTI DIRETTIVA

 

Il Parlamento europeo discuta e indichi quale dovrebbe essere la base legale sulla quale presentare una direttiva europea sul pluralismo e la concentrazione dei media in Europa. E' la sollecitazione venuta dal commissario Ue ai media Viviane Reding nella sua replica al dibattito sulla libertà di informazione in Italia.      

Reding ha affermato che negli anni '90 la Commissione europea aveva lavorato ad un progetto del genere ma tutti gli Stati Ue si sono opposti, ritenendola al di fuori delle competenze Ue.

''Forse questo è cambiato'', ha osservato il commissario Ue, secondo la quale prima di cominciare a riflettere su questo tema la Commissione avrebbe bisogno ''del forte sostegno dell'Europarlamento che dovrebbe indicare chiaramente quali tematiche vuole vedere affrontate in una legislazione europea''.

In altre parole, ha spiegato Reding, va chiarito, prima di avviare la procedura legislativa, se si sta pensando al mercato interno e alle questioni transfrontaliere. ''Il Parlamento ne discuta e adotti una proposta per poi portare avanti la questione'', ha spiegato.

Il commissario Ue ha rimesso la palla nel campo dell'Europarlamento anche per quanto riguarda l'attivazione dell'articolo 7 dei trattati Ue, con il quale si prevede la possibilità di privare uno Stato dei diritto di voto in Consiglio nel caso di violazioni gravi delle norme a tutela dei diritti fondamentali. ''Se pensate davvero che ci siano le prove, anche il Parlamento europeo ha la possibilità di avviare la procedura'', ha spiegato il commissario. (ANSA)

PARLAMENTO EUROPEO: È IN CORSO IL DIBATTITO SULLA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE IN ITALIA

Bruxelles - Con l'intervento del commissario Ue alle comunicazioni, Viviane Reding, si è aperto questa mattina al Parlamento europeo il dibattito sulla libertà di informazione in Italia. Chiesto dal gruppo dei liberal-democratici (Alde) di cui fa parte al delegazione dell'Idv, il dibattito, a cui assiste anche il segretario della Fnsi Franco Siddi, si concluderà in mattinata senza l'adozione di alcun documento. Una risoluzione sulla problematiche legate alla libertà di stampa dovrebbe essere invece messa in votazione giovedì 22 ottobre a Strasburgo, nel corso della prossima seduta plenaria del Parlamento europeo.
Ieri l'euroassemblea aveva bocciato la richiesta avanzata dal Ppe per togliere dall'ordine del giorno odierno il dibattito ed evitare una risoluzione finale.Sempre ieri, Verdi e liberal-democratici avevano evidenziato che il dibattito è stato chiesto non al fine di risolvere in sede europea questioni nazionali, ma per chiedere all'Ue di intervenire con una direttiva per regolare temi di interesse comune come i conflitti d'interesse e la garanzia del pluralismo dell'informazione. (ANSA)

FNSI CONFERMA RIUNIONE STRAORDINARIA E APPUNTAMENTI DI GIOVEDì 8 OTTOBRE A BRUXELLES, AL PARLAMENTO EUROPEO

Roma, 7 ottobre - La Giunta Esecutiva al completo seguirà direttamente, nella mattinata, i lavori del Parlamento Europeo che affronta in aula un dibattito sull’informazione e il pluralismo in Europa con particolare esame della vicenda italiana. Al termine della seduta, l’esecutivo del Sindacato dei giornalisti terrà una riunione straordinaria con i vertici della Federazione Europea e di quella Internazionale dei giornalisti, nel Residence Palace, in Rue de Loi. Alle 14.45 si terranno, invece, alcuni incontri istituzionali a sostegno delle iniziative della Federazione Europea (Efj) e Italiana per il pieno diritto dei cittadini di tutti i paesi dell’Unione ad essere informatisenza ostacoli frapposti dalle pubbliche autorità. Problemi ci sono in diversi paesi, come in Italia, dove in più pesano gli effetti dei conflitti di interesse. Al termine degli incontri la delegazione Fnsi, guidata dal Segretario Generale, Franco Siddi e con il Presidente Roberto Natale, terrà una conferenza con i giornalisti nella sala stampa del Parlamento Europeo”.  

PARLAMENTO EUROPEO: RESPINTA LA RICHIESTA DEL PPE DI STRALCIARE DALL'ORDINE DEL GIORNO DELLA PLENARIA DI GIOVEDÌ 8 OTTOBRE IL DIBATTITO SULLA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE IN ITALIA

Bruxelles, 7 ottobre - Il Parlamento europeo con 284 no, 268 sì e 18 astenuti ha respinto la proposta del Ppe di stralciare dall'ordine del giorno della plenaria di giovedì 8 ottobre il dibattito sull'informazione in Italia. In un voto successivo l'assemblea ha respinto con 293 no, 286 si' e 18 astenuti la proposta del Ppe di non mettere in votazione una risoluzione sulla libertà di informazione in Italia.
Nello spiegare i motivi della richiesta del gruppo del Ppe, il suo capogruppo Joseph Daul ha affermato che il gruppo pur avendo ''a cuore'' la libertà di informazione non può accettare che l'Europarlamento si trasformi ''in una camera di composizione di conti politici nazionali''. Secondo Daul, il dibattito di giovedì 8 ottobre rappresenta una ''strumentalizzazione a fini puramente partitici nazionali''. Il capogruppo dei socialisti e democratici, Martin Schulz, è intervenuto contro la proposta del Ppe per sostenere l'opportunità di tenere un simile dibattito all'Europarlamento ''non solo sulla situazione in uno stato Ue, ma anche sull'intreccio fra poteri mediatici, politici ed economici che rappresentano un pericolo per l'Europa''. (ANSA)

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