Parlamento Europeo e media: sì dell'aula al rapporto
Serventi Longhi: "L'approvazione della risoluzione è un severo monito al Governo italiano"
L'assemblea del parlamento europeo ha approvato la relazione sui media in Europa ed in Italia con 237 si, 24 no e 14 astenuti. Il testo del rapporto della liberale danese Johanna Boogerd Quaak, e' stato votato per paragrafi e dal testo sono stati tolti tutti i riferimenti nominali, cosi' come indicato dal presidente dell'Europarlamento Pat Cox. Il voto e' avvenuto in un'aula dove i banchi di Popolari e An erano semivuoti, anche se i parlamentari sono rimasti nell'emiciclo. I popolari ed il gruppo dell'Uem infatti avevano annunciato la decisione di non partecipare al voto sul rapporto.(ANSA). Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi ha dichiarato: “L’approvazione della risoluzione del Parlamento Europeo rappresenta un severo monito al Governo del nostro Paese e un grande successo per tutti coloro che difendono in Europa e in Italia la libertà di espressione. Il documento illustra con grande chiarezza un quadro assai preoccupante dell’informazione nell’Europa che si apre ad Est e in Italia. Il conflitto di interessi del Presidente del Consiglio, le concentrazioni nelle televisioni e nella pubblicità, l’attacco all’indipendenza del servizio pubblico vengono individuati come elementi caratterizzanti di una anomalia a livello nazionale. Una situazione che l’approvazione del DDL Gasparri, che torna oggi al Senato, aggraverebbe di molto. E’ incredibile che i parlamentari europei che si sono opposti alla discussione abbiano utilizzato tutti gli strumenti dell’ostruzionismo per impedirne l’approvazione con una animosità che rafforza i timori di ulteriori conseguenze del conflitto di interessi . Ora le Istituzioni europee, e la Commissione in particolare, facciano la loro parte per favorire l’affermazione del pluralismo. La Fnsi continuerà a battersi in Italia contro la Legge Gasparri e oggi promuoverà, con decine di associazioni, sindacati e movimenti, un sit in davanti al Senato. Una manifestazione di protesta ma anche di festa per la bella notizia giunta da Strasburgo”.