Una giornata di sciopero domani alla Rai di Torino. Promossa dalle Rsu dei lavoratori, dalle rappresentanze dell'Orchestra Sinfonica Nazionale e dal comitato di redazione, la protesta intende contestare ''una politica di dismissione che, insieme a Torino, colpisce - si legge in una nota sindacale - anche i Centri di Produzione di Milano e di Napoli a favore delle sedi romane''.
Lo prova la chiusura di programmi come RaiSat, Cuori Rubati, Timbuctu. Inoltre dopodomani, in occasione dell'apertura della Fiera del Libro, le organizzazioni sindacali inizieranno una raccolta di firme per la campagna ''Torino e la Rai per una televisione migliore''. Il Centro di produzione torinese - dicono - da anni ''è mortificato, sottovalutato, privato del personale e dei mezzi che servono a produrre stabilmente programmi di qualita''' e la situazione ''è ancora più grave per la radio''. Inoltre il Centro di Ricerche, ''polo di eccellenza tecnologica, da anni e' escluso dalle scelte strategiche per lo sviluppo della televisione del futuro''. In Piemonte - si legge ancora nel comunicato - gli uffici abbonamenti della Rai registrano entrate per circa 140 milioni di euro, ''nonostante ciò il Centro Direzionale del grattacielo di via Cernaia, cuore amministrativo e finanziario di tutta la Rai,viene ridimensionato e trasferito a Roma''. Si aggiunge l' ''emorragia di organico parzialmente attenuata dall'utilizzo di lavoratori precari'' come dimostra il pensionamento di 90 figure professionali sostituite da soli 41 nuovi ingressi. (ANSA)