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Editoria 18 Gen 2012

Nuovo SOS della Fnsi per l'editoria in crisi Molti giornali costretti a sospendere le pubblicazioni

“L’indeterminatezza delle scelte di bilancio nel settore dell’editoria continua a segnalare esiti di grande preoccupazione e gravità. E’ di oggi la notizia della decisione di sospendere, a partire dal 1 febbraio,  le edizioni della Cronaca di Piacenza e di Cremona, organizzata e gestita in cooperativa. Analoga iniziativa di sospensione delle pubblicazioni dovrebbe riguardare, sempre dal 1 febbraio, L’Informazione – il Domani di Bologna, Modena e Reggio Emilia, i cui giornalisti sono in sciopero a oltranza. Si  è ulteriormente aggravata la situazione estremamente critica di Liberazione, anche per le scelte dell’editore, che ha avanzato proposte inaccettabili dal Sindacato e dove continua, perciò, l’occupazione da parte di tutti i lavoratori.

“L’indeterminatezza delle scelte di bilancio nel settore dell’editoria continua a segnalare esiti di grande preoccupazione e gravità. E’ di oggi la notizia della decisione di sospendere, a partire dal 1 febbraio,  le edizioni della Cronaca di Piacenza e di Cremona, organizzata e gestita in cooperativa. Analoga iniziativa di sospensione delle pubblicazioni dovrebbe riguardare, sempre dal 1 febbraio, L’Informazione – il Domani di Bologna, Modena e Reggio Emilia, i cui giornalisti sono in sciopero a oltranza. Si  è ulteriormente aggravata la situazione estremamente critica di Liberazione, anche per le scelte dell’editore, che ha avanzato proposte inaccettabili dal Sindacato e dove continua, perciò, l’occupazione da parte di tutti i lavoratori.

Notizie di allarme per la prosecuzione dell’attività arrivano inoltre da diverse testate della Puglia e della Campania. A questo punto è di assoluta e drammatica urgenza la necessità di definire entro pochi giorni la consistenza del Fondo Editoria, sia pure per una fase transitoria verso una nuova disciplina di riordino dell’intervento del settore. Oltre agli appelli già fatti, va raccolta la determinazione della Commissione Cultura della Camera che ha vincolato il parere positivo al cosiddetto decreto “Mille proroghe”, all’inserimento in legge delle somme derivanti dal “Fondo Letta” in misura sufficiente a fronteggiare l’emergenza Editoria. La Fnsi riconferma ancora una volta la disponibilità a cooperare, perché in questa fase così difficile si trovino tutte le soluzioni più efficaci per impedire una mutilazione del pluralismo dell’informazione ed una gravissima caduta dei livelli occupazionali”. Su questi temi domani, in piazza del Pantheon a Roma, dalle 11 alle 19 sarà allestito un “Gazebo per il pluralismo”, iniziativa organizzata dal Comitato per la Libertà e diritto all’informazione, di cui fanno parte Fnsi, associazioni, sindacati e giornali no profit, cooperativi, di idee e politici ”.

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“I giornali gestiti in cooperative espressioni di idee, di filoni politici, voci di minoranze linguistiche, di comunità italiane all’estero, no profit lanciano un forte appello al Presidente del Consiglio Monti per una risposta all’emergenza di un settore che non è in grado, alla data di oggi, di programmare la propria attività. Anzi, peggio, rischia di vedere decine di testate avviate alla sospensione o alla chiusura già alla fine del mese, perché nell’impossibilità di accedere al credito di esercizio, in assenza di garanzie minime sulle entrate.Trattandosi di testate ammissibili al contributo pubblico, oggi preventivato in appena 52 milioni di euro, che il Governo è impegnato dal Parlamento a integrare con un prelievo del cosiddetto fondo Letta, l’indeterminatezza non consente neanche di prospettare bilanci previsionali di essenziale attendibilità.
Non solo: accanto a questo problema c’è quello di una trentina di testate ancora in difficoltà maggiori perché in attesa di veder definita la pratica di finanziamento relativa all’esercizio 2010. La richiesta di un parere all’Avvocatura dello Stato decisa, sentita anche la Commissione Consultiva, dal Sottosegretario all’Editoria Malinconico che ha appena lasciato l’incarico non si sa ancora quale esito abbia dato. E anche per riconvocare la Commissione, ove non provveda il Presidente Monti con provvedimento specifico d’urgenza, non sarà possibile finché non ci sarà un nuovo Sottosegretario delegato.
L’assemblea generale delle testate iscritte nell’elenco del Dipartimento Editoria per i benefici della legge 416, che si è svolta stamattina, nella sede della Fnsi, ha sottolineato con forza queste problematiche e ribadito la volontà di cooperare proficuamente per una riforma degli interventi nel settore, che assicuri gli indispensabili sostegni per il pluralismo, la libertà dell’informazione, l’occupazione qualificata nel rispetto delle leggi e dei contratti. Tra le decisioni perciò un appello al Presidente Monti sottoscritto dalle associazioni rappresentative delle cooperative, delle organizzazioni culturali e sociali, dei lavoratori giornalisti, tecnici, amministrativi: dalla Fnsi a Mediacoop, alla Fisc, ad Articolo 21, perché si possa riattivare subito l’attività deliberativa del Dipartimento Editoria e perché sia definita subito la quota del “Fondo Letta” destinata all’editoria per il 2012. Nello stesso tempo si conferma la volontà di concorrere attivamente affinché la riforma contenga elementi essenziali di valutazione rilevabili nella diffusione dei giornali e nella consistenza dell’occupazione regolare. L’obiettivo è che il sostegno pubblico vada in maniera trasparente e coerente a giornali veri fatti da giornalisti veri, nella convinzione (recente affermata dallo stesso Presidente Monti) che ci sono testate non meramente commerciali le quali “sono il lievito di quella informazione pluralistica che è vitale per il Paese”.
L’assemblea di oggi ha inoltre deciso di promuovere una serie di azioni per rendere compiutamente chiaro il quadro di una realtà dell’informazione vitale e, oggi purtroppo, sofferente, anche mediante la pubblicazione di pagine comuni di informazione sulla consistenza, sul valore e sullo stato del settore”. ROMA, 12 GENNAIO  La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
Qui di seguito vi inviamo il testo dell’appello al Presidente del Consiglio, Mario Monti, che il 14 gennaio circa un centinaio di giornali in crisi, per i drastici tagli al Fondo per l’editoria, pubblicheranno sulle loro pagine.

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APPELLO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROF. MARIO MONTI
“Stanno morendo cento giornali. Pluralismo bene prezioso”
Ci troviamo costretti ad appellarci a Lei per segnalare la drammatica necessità di risposte urgenti per l’emergenza di un settore dell’editoria rappresentativa del pluralismo dell’informazione, un bene prezioso di cui si ha percezione solo quando viene a mancare. Alla data di oggi, infatti, queste aziende non sono in grado di programmare la propria attività, rischiano di dover a fine mese sospendere le pubblicazioni e anzi alcune hanno già chiuso i battenti. Si tratta dei giornali gestiti in cooperative espressioni di idee, di filoni culturali politici, voci di minoranze linguistiche, di comunità italiane all’estero, no profit per i quali esiste il sostegno previsto dalla legge  per le testate non meramente commerciali, ma per le quali oggi non ci sono garanzie sulle risorse disponibili effettivamente per il 2012. C’è inoltre  un urgenza nell’urgenza: la definizione delle pratiche ancora in istruttoria per la liquidazione dei contributi relativi all’esercizio 2010 che riguarda una trentina di piccole imprese. In assenza di atti certi su questi due punti  sta diventando pressoché impossibile andare avanti, mancando persino gli elementi per l’accesso documentario al credito bancario.
Nell’ancora breve, ma intensa, attività del Suo Governo, non è mancata occasione per prendere atto della domanda di garanzie per il pluralismo dell’informazione, anche nella fase di transizione verso il nuovo quadro di interventi previsto a partire dal 2014. Siamo decisamente impegnati a sostenere una riforma. Con il Sottosegretario in carica fino a pochi giorni fa, Prof. Carlo Malinconico, era stato avviato un percorso di valutazione delle possibili linee di iniziative. E’ indispensabile riprendere questo dossier al più presto.
Il nostro è un vero Sos che riguarda sia le procedure amministrative in corso, da sbloccare, sia la dotazione definitiva per l’editoria durante il 2012. Il Governo ha già preso atto dell’insufficienza dello stanziamento risultante da precedenti manovre sulla spesa pubblica e ha, perciò, condiviso una norma, approvata dal Parlamento, che include l’editoria tra i soggetti beneficiari del cosiddetto “Fondo Letta” della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’integrazione di questa somma con un prelievo (cifra ancora indeterminata).
Ritenevamo e riteniamo che il provvedimento sulle “Proroghe”, divenuto frattanto “proroghe”, possa e debba contenere le misure opportune per stabilire l’impegno finanziario dello Stato durante il 2012. Siamo dell’avviso che sia indispensabile la destinazione da tale Fondo di una somma non inferiore a 100 milioni di euro, al fine di assicurare alle testate del pluralismo dell’informazione non meramente commerciale le condizioni minime di sopravvivenza, nelle more di un riordino del sistema di interventi per il quale ci sentiamo solidamente impegnati. Si tratterebbe di operare in una linea di equità, analogamente a quanto già fatto dal Governo per Radio Radicale, verso l’indispensabile costruzione di un nuovo e più chiaro modello di intervento. Condividiamo nettamente l’idea che i contributi debbano sempre più essere misurati sulla base dell’impiego dei giornalisti e dell’effettiva diffusione delle testate e che sia davvero “impensabile eliminare completamente i contributi che sono il lievito di quella informazione pluralistica che è vitale per il Paese”, come Ella ha recentemente  dichiarato in sintonia con una risposta che il Capo dello Stato diede tre mesi fa a un appello dei direttori dei giornali.
Grati per l’attenzione - d’intesa con Fnsi, Sindacati dei lavoratori, Associazioni di Cooperative del settore (come Mediacoop, Fisc e Federcultura/Confcooperative), giornali di idee, no profit, degli  italiani all’estero, delle minoranze linguistiche Articolo21, e Comitato per la Libertà dell’informazione - vogliamo aver fiducia che una puntuale e tempestiva risposta eviti la chiusura di molte delle nostre testate e la perdita di migliaia di posti di lavoro tra giornalisti e lavoratori del nostro sistema e dell’indotto.
Se i nostri cento giornali dovessero chiudere nessuna riforma dell’editoria avrebbe, ovviamente, più senso. 

EDITORIA: QUOTIDIANI, APPELLO PRES.CONSIGLI REGIONALI
"Presidente Monti, lasciar morire testate 'eroiche' sarebbe un costo insopportabile per il nostro Paese e una ferita grave per la democrazia". Il referente nazionale per la comunicazione di tutti i presidenti dei Consigli regionali, il pugliese Onofrio Introna, ha indirizzato una nota alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, associandosi all'appello della Federazione della Stampa a sostegno dei quotidiani editi da cooperative giornalistiche.
Il presidente dell'Assemblea pugliese aveva già espresso, a dicembre, le preoccupazioni per il ritardo, da parte del Governo nazionale, nell'erogazione dei contributi 2011 del Fondo per l'editoria. "Ritardi e difficoltà nella corresponsione della provvista finanziaria - osserva Introna - aggiungono incertezze ad un quadro occupazionale già precario e minacciano di mettere da qui a poco sul lastrico migliaia di giornalisti e operatori, che finora hanno svolto la loro attività con grande professionalità, anche a costo di pesanti sacrifici e privazioni, pur di consentire ai rispettivi quotidiani di sopravvivere".
Le risorse pubbliche, a parere di Introna, sono essenziali per garantire il futuro di un centinaio di voci locali, che da anni (spesso, decine d'anni) rappresentano un "presidio irrinunciabile di democrazia e di pluralismo dell'informazione" e sulle quali, "in questo stentato avvio del 2012, grava lo spettro della chiusura, che significa disoccupazione per circa 4mila tra giornalisti, amministrativi e poligrafici e angoscia per le loro famiglie".
A nome delle Assemblee delle Regioni e del Consiglio regionale pugliese, Introna condivide anche l'invito rivolto da FNSI e Associazioni al Governo nazionale ad indirizzare il sostegno pubblico, "in maniera trasparente e coerente, a giornali veri fatti da giornalisti veri".
La richiesta del referente dei Consigli regionali sollecita, peraltro, un intervento del presidente Monti, "risolutivo per il presente" e che possa rappresentare "un segnale di speranza per il futuro, a beneficio di chi opera con onestà professionale ed anche dei cittadini e del loro diritto ad un'informazione puntuale e plurale". (BARI, 17 GENNAIO - AGI)

 

CDR E RSU DEI GIORNALI IN CRISI MERCOLEDÌ 18 AL PANTHEON

"CI ACCAMPEREMO VICINO PALAZZO CHIGI
IL PLURALISMO DELLE IDEE NON DEVE MORIRE"


Sono giorni decisivi per la salvaguardia del pluralismo dell'informazione nel nostro paese. Mentre in Parlamento si discute di come reintegrare le risorse destinate all'editoria politica, cooperativa e no profit, molte storiche testate rischiano già di chiudere i battenti di fronte all'impossibilità di accedere al credito e in assenza di garanzie minime sulle entrate future. Il Governo Monti deve perciò intervenire immediatamente o sarà responsabile della morte di tanti giornali, oltre un centinaio, e della perdita di migliaia di posti di lavoro, oltre cinquemila. Per questo giornalisti e poligrafici delle testate che rischiano di chiudere in questi giorni, o che hanno già sospeso le pubblicazioni dall'inizio dell'anno, porteranno la loro voce fin sotto Palazzo Chigi mercoledi (18 gennaio) dalle 11 alle 15 e si accamperanno, alla maniera degli indignados, in piazza del Pantheon, per l'intera giornata di giovedi (19 gennaio). Quello partito in questi giorni è un conto alla rovescia che deciderà del futuro e della qualità dell'informazione libera in Italia: nessuno può fingere di non saperlo, servono impegni e risposte immediate.
Cdr e Rsu dell'Unità, Manifesto, Liberazione e Terra
Associazione Stampa Romana

ALTROCHECASTA MARATONA DI TESTIMONIANZE SUL LAVORO GIORNALISTICO
OCCUPYLIBERAZIONE, DOMENICA 22 GENNAIO 2012, ORE 12 -24

CHE COS’E’

È una maratona di testimonianze per fotografare il lavoro giornalistico com'è realmente

QUANDO

Domenica 22 gennaio, dalle 12 alle 24 se ci saranno sufficienti adesioni. Dalle 21 alle 24 se saremo pochi.

DOVE

Liberazione occupata, viale del Policlinico 131, primo piano

CHI E' INVITATA/O

Quando hai sentito la ministra Fornero dire che i giornalisti sono una casta di privilegiati ti sei guardato/a allo specchio, hai pensato alla tua vita e hai detto «Ma de che?»: allora sei invitato/a.

I nostri primi testimoni sono giornalisti/e precari e giornalisti/e delle testate a rischio.

Si possono aggiungere, naturalmente, anche giornalisti/e di grandi testate (non è tutto oro quello che luccica). Ci saranno le altre figure che fanno informazione con noi: i poligrafici, i fotografi, i tecnici radiotelevisivi. Non è esclusa la partecipazione, in un apposito “spezzone”, di giornalai in lotta contro la liberalizzazione

COME

Ognuno/a racconta il proprio percorso professionale (come vuole, ma la preghiera è abbondare in dati concreti). Durata di ogni intervento: 5-6 minuti. Unica cosa proibita: il bla bla, le considerazioni generali, le analisi. Quello che cerchiamo sono fatti, racconti. Non sono interventi né politici né sindacali (quelli chi vuole li farà dopo in altra sede).

A CHE SERVE

Un fiume di testimonianze no stop. Alla fine il megamosaico collettivo dirà chi siamo, che realtà concreta viviamo, se è esatto definirci casta.

FORME DI SALVAGUARDIA

E' evidente che molte/i, specie tra i colleghi precari, ma non solo, hanno difficoltà a esporsi. Troveranno (fatti da noi) cappucci e mascherature creative, (o potranno inventarli e portarseli) per essere liberi/e di raccontare senza pagare poi un prezzo troppo alto. Eventuali riprese e registrazioni riguarderanno, è ovvio, solo chi acconsente

POSSIBILI PARTNER

Cerchiamo:

radio di movimento che registrino o trasmettano in diretta, idem per le tv, documentaristi che filmino, musicistiche musichino, teatranti e cineasti che si vengano a ispirare etc

CHE FARE PER PRENOTARSI

scrivere a altrochecasta@libero.it oppure

mandare un sms al numero 331 9145915 (non riceve chiamate)

specificando nome e fascia oraria preferita (a scelta: sera dalle 21 alle 24, pomeriggio dalle 16 alle 20, mattina dalle 12 alle 15). A seconda delle richieste, organizzeremo le fasce orarie e confermeremo entro sabato alle 12.

IL PRIMO GEMELLAGGIO

Altrochecasta aderisce alla lotta dei giornalisti free lance e precari e parteciperà alla manifestazione "Siamo tutti Giovanni Tizian" in programma a Roma mercoledì 25 gennaio. Info: http://www.iomichiamogiovannitizian.org/ ,

freelance@stamparomana.it

e il gruppo Facebook "quattro per cinque", un gruppo aperto al quale si può richiedere l'iscrizione http://www.facebook.com/groups/111399755597984/?notif_t=group_activity,

 

LIBERAZIONE: SOLIDARIETÀ DEI CDR DELLE TESTATE COLPITE DAI TAGLI ALL’EDITORIA
“Solidarietà e sostegno ai giornalisti di Liberazione da dodici giorni in stato di occupazione con tutti i lavoratori del giornale nell’estremo tentativo di salvare la testata da una prospettiva di chiusura a causa di un drastico taglio dei finanziamenti pubblici per i giornali politici, cooperativi, no profit, culturali e di idee, da parte di tutti i rappresentanti del settore, riuniti oggi in assemblea a Roma nella sede della Fnsi. L’iniziativa dei colleghi di Liberazione, che dal primo gennaio occupano la sede e lavorano potendo solo diffondere in pdf il loro giornale è la spia emblematica del punto acuto di crisi raggiunto. I colleghi di decine di testate ancora in attesa dei contributi del 2010 che rischiano, come loro, il posto di lavoro già nel brevissimo periodo e la precarietà di condizione di tutti coloro che esercitano l’attività in un centinaio di giornali che ancora non sanno quale sia la prospettiva reale per il 2012 si sono ritrovati in una linea comune di impegno e di solidarietà operosa. Ai colleghi di Liberazione inoltre l’assemblea ha manifestato la piena condivisione per le difficili trattative sul futuro con l’azienda editrice e le incomprensioni su alcune scelte editoriali e diffusionali operate in questa fase, tra cui la pubblicazione di pagine del quotidiano all’interno di altra testata”.

ASSOTAMPA FRIULI VENEZIA GIULIA
GIORNALI "DEBOLI", APPELLO A MONTI
I giornali gestiti in cooperative espressioni di idee, di filoni politici, voci di minoranze linguistiche (come il Primorski Dnevnik e il Novi Matajur), di comunità italiane all’estero, no profit lanciano un forte appello al Presidente del Consiglio Monti per una risposta all’emergenza di un settore che non è in grado, alla data di oggi, di programmare la propria attività. Anzi, peggio, rischia di vedere decine di testate avviate alla sospensione o alla chiusura già alla fine del mese, perché nell’impossibilità di accedere al credito di esercizio, in assenza di garanzie minime sulle entrate. Trattandosi di testate ammissibili al contributo pubblico, oggi preventivato in appena 52 milioni di euro, che il Governo è impegnato dal Parlamento a integrare con un prelievo del cosiddetto fondo Letta, l’indeterminatezza non consente neanche di prospettare bilanci previsionali di essenziale attendibilità. Non solo: accanto a questo problema c’è quello di una trentina di testate ancora in difficoltà maggiori perché in attesa di veder definita la pratica di finanziamento relativa all’esercizio 2010. La richiesta di un parere all’Avvocatura dello Stato decisa, sentita anche la Commissione Consultiva, dal Sottosegretario all’Editoria Malinconico che ha appena lasciato l’incarico non si sa ancora quale esito abbia dato. E anche per riconvocare la Commissione, ove non provveda il Presidente Monti con provvedimento specifico d’urgenza, non sarà possibile finché non ci sarà un nuovo Sottosegretario delegato. L’assemblea generale delle testate iscritte nell’elenco del Dipartimento Editoria per i benefici della legge 416, che si è svolta nella sede della Fnsi, ha sottolineato con forza queste problematiche e ribadito la volontà di cooperare proficuamente per una riforma degli interventi nel settore, che assicuri gli indispensabili sostegni per il pluralismo, la libertà dell’informazione, l’occupazione qualificata nel rispetto delle leggi e dei contratti. Tra le decisioni perciò un appello al Presidente Monti sottoscritto dalle associazioni rappresentative delle cooperative, delle organizzazioni culturali e sociali, dei lavoratori giornalisti, tecnici, amministrativi: dalla Fnsi a Mediacoop, alla Fisc, ad Articolo 21, perché si possa riattivare subito l’attività deliberativa del Dipartimento Editoria e perché sia definita subito la quota del “Fondo Letta” destinata all’editoria per il 2012. Nello stesso tempo si conferma la volontà di concorrere attivamente affinché la riforma contenga elementi essenziali di valutazione rilevabili nella diffusione dei giornali e nella consistenza dell’occupazione regolare. L’obiettivo è che il sostegno pubblico vada in maniera trasparente e coerente a giornali veri fatti da giornalisti veri, nella convinzione (recente affermata dallo stesso Presidente Monti) che ci sono testate non meramente commerciali le quali “sono il lievito di quella informazione pluralistica che è vitale per il Paese”. L’assemblea ha inoltre deciso di promuovere una serie di azioni per rendere compiutamente chiaro il quadro di una realtà dell’informazione vitale e, oggi purtroppo, sofferente, anche mediante la pubblicazione di pagine comuni di informazione sulla consistenza, sul valore e sullo stato del settore.

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