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Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza Rai (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Appuntamenti 25 Giu 2024

'No peace, no panel', Floridia: «La Rai dia voce al pacifismo. La Vigilanza al lavoro per un atto di indirizzo»

L'annuncio della presidente della Commissione nel corso della tavola rotonda che si è tenuta il 25 giugno 2024 al Senato con la partecipazione anche di Carlo Bartoli e Vittorio di Trapani.

«Quando mi sono imbattuta in questo appello ho pensato che anche la Commissione di Vigilanza dovesse accoglierlo e ascoltarlo per farsi promotrice presso il servizio pubblico della necessità di rappresentare tutte le voci». Lo ha detto la presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, intervenendo martedì 25 giugno 2024 al Senato alla tavola rotonda 'No Peace, No Panel'. Floridia ha reso noto che la bicamerale metterà a punto un atto di indirizzo sul tema.

«Abbiamo svolto un'analisi e abbiamo verificato che nell'ultimo anno i conflitti sono aumentati del 12% - ha osservato - Una persona su sei vive in un contesto di guerra e nel servizio pubblico, quando si parla di conflitti, la voce di coloro che promuovono percorsi di pace, non solo in maniera astratta, è assente. È invece fondamentale questa presenza all'interno del servizio pubblico per arricchire i dibattiti».

All'incontro, in sala Capitolare, hanno partecipato anche Carlo Bartoli e Vittorio di Trapani. «La guerra non è un videogioco. Ridurre la guerra a un videogioco è diseducativo. L'informazione non deve educare, ma neanche diseducare. Deve rappresentare nella sua profondità questi drammi», ha detto il presidente dell'Ordine dei giornalisti, aggiungendo: «Abbiamo riscontrato sempre più che nei teatri di guerra i giornalisti sono ospiti sgraditi e spesso diventano bersagli, perché la verità è la prima nemica di ogni guerra».

Per Di Trapani, «sempre di più ci stanno chiedendo di essere parte della guerra. Non possiamo accettare questa impostazione. I giornalisti non possono stare da nessuna parte. Se devo sceglierne una, sto dalla parte delle vittime, tutte le vittime. Oltre 120 giornalisti – ha rilevato - sono stati uccisi a Gaza e sottolineo uccisi perché il cambiamento del linguaggio è anche questo. Non capisco perché da una parte si parli di persone uccise e dall'altra di persone che muoiono. Vale la pena oggi rilanciare un appello della Fnsi e della Federazione Internazionale al cessate il fuoco, anche per consentire ai giornalisti di entrare a Gaza e vedere cosa è avvenuto».

Di Trapani ha quindi auspicato che la Rai produca «un report sul pluralismo sociale: non si può raccontare la guerra solo con il linguaggio bellicista. Ben venga l'atto di indirizzo della Vigilanza per indurre la Rai a una decisione, ma - ha concluso - nulla vieta a questo cda, che è ancora in carica, di esprimersi nella prossima riunione sull'appello 'No peace, no panel'».

@fnsisocial

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