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Unione Europea 20 Gen 2010

New York Times farà pagare accesso online

 Il New York Times, adeguandosi al suo concorrente diretto The Wall Street Journal di Rupert Murdoch, farà  pagare i contenuti del suo sito web.    La decisione, già anticipata nei giorni scorsi, è stata annunciata dallo stesso Times sul suo sito online, ed influenzerà verosimilmente l'atteggiamento dei principali quotidiani americani, e anche europei.

 Il New York Times, adeguandosi al suo concorrente diretto The Wall Street Journal di Rupert Murdoch, farà  pagare i contenuti del suo sito web.    La decisione, già anticipata nei giorni scorsi, è stata annunciata dallo stesso Times sul suo sito online, ed influenzerà verosimilmente l'atteggiamento dei principali quotidiani americani, e anche europei.


   A partire dal 2011, il quotidiano della Grande Mela farà pagare l'accesso frequente al suo sito con una formula analoga a quella messa a punto dal Financial Times, che offre un articolo gratuito al mese ai visitatori occasionali e 10 articoli gratis a chi si registra.
   I dettagli del piano del Ny Times non sono stati ancora decisi, precisa lo stesso quotidiano: si ignora tuttora quanti articoli verranno offerti gratuitamente e quale sarà l'ammontare dell'abbonamento mensile per accedere a tutto il quotidiano elettronico. Chi è abbonato al quotidiano cartaceo avrà comunque l'accesso gratuito garantito a tutto il sito.
   Secondo l'editore del Nyt, Arthur Sulzberger, "l'annuncio odierno ci permette di avviare il processo di riflessione per rispondere alle domande fondamentali che ci stiamo ponendo. Non possiamo fermarci a metà  strada o ai tre quarti del cammino, e non possiamo permetterci errori".    Il sito del Ny Times è uno dei più popolari degli Stati Uniti con oltre 17 milioni di lettori al mese negli Usa. Un primo tentativo di far pagare il web era stato fatto tra il 2005 e il 2007, ma solo 210mila lettori avevano accettato di pagare i circa 50 dollari l'anno per il servizio TimesSelect, poi abbandonato per usufruire appieno del boom pubblicitario di quegli anni.
   Il direttore del quotidiano, Bill Keller, ha approvato il piano, che a suo avviso "sottolinea il valore di quello che stiamo facendo: un giornalismo attendibile, aggressivo e professionale, una cosa sempre più rara e preziosa".   I tempi dell'annuncio non sono probabilmente casuali: è attesa per la prossima settimana, il 27 gennaio a San Francisco,
la presentazione del tablet della Apple, la tavoletta elettronica che permetterà, tra le altre cose, di leggere libri e quotidiani.
   Dietro le quinte si profila infine un'altra guerra tra colossi che riguarda il futuro della stampa. Per porre un termine alla dominazione di Google e dell'aggregatore Google
News, la Apple sarebbe pronta ad allearsi con la Microsoft scegliendo come motore di ricerca Bing per i suoi prodotti.    Negli Usa Bing ha già conquistato il 10% del mercato, mentre in Europa, Gb esclusa, la quota è intorno all'1%. (di Emanuele Riccardi. ANSA)

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