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Fnsi 05 Set 2003

Nepal, nuovo braccio di ferro fra Governo e ribelli "maoisti". Scomparso un reporter. Minacciato il consigliere della Federazione giornalisti nepalesi

Nepal, nuovo braccio di ferro fra Governo e ribelli "maoisti". Scomparso un reporter. Minacciato il consigliere della Federazione giornalisti nepalesi

Nepal, nuovo braccio di ferro fra Governo e ribelli "maoisti". Scomparso un reporter. Minacciato il consigliere della Federazione giornalisti nepalesi

“La guerra che stiamo portando avanti è decisiva. Scordati di scrivere qualunque cosa tu stia pensando di scrivere contro di noi”. Così un gruppo di ribelli del Partito Comunista nepalese (CPN – Maoist) ha minacciato il 28 agosto scorso il giornalista Resham Birahi, consigliere generale della Federazione di giornalisti nepalesi (FNJ) e della Press Chautari Nepal, organizzazione in difesa della libertà di stampa nel paese. Lo stesso 28 agosto si sono perse le tracce di Ram Hari Chaulagain, reporter del settimanale “Sanghu”; è stato visto l’ultima volta mentre veniva condotto verso un auto da uno sconosciuto con ogni probabilità armato. Questi gli ultimi episodi di una lotta che prosegue ormai da anni in Nepal e vede in primo piano i ribelli “maoisti” contro la monarchia costituzionale che governa il paese. Il 26 agosto, poco prima dei fatti evidenziati, i ribelli hanno posto fine ad una tregua di sette mesi, dichiarata il 29 gennaio scorso in seguito all’assunzione del potere esecutivo da parte del re nell’ottobre 2002; secondo quanto il Partito Comunista ha reso noto, alla base della nuova crisi c’è la scarso impegno del governo nel tenere fede alla principale richiesta politica del partito, l’elezione di un' assemblea costituente che provveda a delineare una nuova costituzione. Il governo da parte sua ha dichiarato i ribelli terroristi, e ha stabilito in alcune zone della valle di Kathmandu il divieto di comizi, manifestazioni, diffusione di opuscoli dimostrativi; l’ordine proibisce la riunione di cinque o più persone in luoghi pubblici, consentendo solo i ritrovi legati a consuetudini e quelli per motivi religiosi. “Bisogna agire per difendere la libera espressione e il lavoro dei giornalisti, indagando in primo luogo per il ritrovamento di Chaulagain”, ha commentato il Centro per i diritti umani e gli studi democratici. I ribelli comunisti portano avanti la “guerra della gente” dal febbraio 1996, allo scopo di abolire la monarchia e creare uno stato repubblicano. Da allora più di 7.000 persone hanno trovato la morte, uccise dalle forze di sicurezza e dai ribelli.

@fnsisocial

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