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Associazioni 21 Dic 2011

"Nella nostra regione è forte il rischio di perdere oltre cento posti di lavoro tra i nostri colleghi"

L'Associazione Stampa Emilia-Romagna (Aser) esprime grande preoccupazione per la grave crisi occupazionale che si sta profilando nella nostra regione e che mette in serio pericolo oltre cento posti di lavoro tra i giornalisti contrattualizzati, a cui si sommano parecchie decine di collaboratori che contribuiscono ogni giorno all'uscita delle loro testate spesso con compensi irrisori e senza alcuna garanzia.

L'Associazione Stampa Emilia-Romagna (Aser) esprime grande preoccupazione per la grave crisi occupazionale che si sta profilando nella nostra regione e che mette in serio pericolo oltre cento posti di lavoro tra i giornalisti contrattualizzati, a cui si sommano parecchie decine di collaboratori che contribuiscono ogni giorno all'uscita delle loro testate spesso con compensi irrisori e senza alcuna garanzia.

La crisi economica che investe il nostro Paese e i conseguenti tagli previsti per l'editoria incideranno profondamente sulla sopravvivenza di decine testate, tra cui molte cooperative che hanno in questi anni garantito un indispensabile contributo al pluralismo dell'informazione.
A ciò si aggiunge il delicato momento che sta vivendo il settore dell'emittenza radiotelevisiva locale dopo il passaggio dall'analogico al digitale.
Una trasformazione segnata da cambiamenti che mettono in serio rischio ascolti e, di conseguenza, entrate pubblicitarie fondamentali per rimanere sul mercato.
Tutte queste preoccupazioni vengono ulteriormente aumentate dalle fuorvianti dichiarazioni del ministro del Lavoro Elsa Fornero che ha dimostrato di avere una visione molto parziale e poco reale della professione giornalistica e degli istituti che la regolano, in un momento  che richiederebbe la salvaguardia di quelli che non sono privilegi ma diritti minimi dei lavoratori.
L'Aser pone all'attenzione delle Istituzioni e alle forze politiche e sociali della regione la drammatica situazione che ha già portato alla sospensione delle pubblicazioni di due quotidiani e che potrebbe avere risvolti ancor più drammatici nelle prossime settimane. 

@fnsisocial

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