Il vertice Rai si sta assumendo una pesante responsabilità nel momento in cui si avvia a sanzionare Lucia Annunziata. Certamente le leggi sono da rispettare, ma sarebbe devastante il segnale che negli spazi del servizio pubblico non è possibile praticare un giornalismo incalzante come quello visto nella trasmissione di domenica scorsa.
In altri programmi informativi Rai di questi ultimi mesi abbiamo assistito a duetti che sarebbe improprio definire interviste: pseudo-domande ai limiti del grottesco che servivano come spunto per i comizi. Mai una parola è venuta dal vertice Rai per ricordare che certi eccessi di servilismo gettano discredito sul servizio pubblico e sulla sua informazione. E’ grave che i criteri del buon giornalismo vengano chiamati in causa solo ora che un’intervista ha messo in difficoltà il Presidente del Consiglio. Questo comportamento rischia di consolidare – al di là della lettera della legge - la pessima idea che in Rai tutti i politici (non soltanto l’on. Berlusconi) abbiano il diritto divino ad interviste di comodo.