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Governo 08 Mag 2009

Natale: "Berlusconi eviti di raccontarci favole"; Lainati (Pdl): "Natale non dia lezioni di libertà di stampa" Zavoli: "Essenziali pluralismo e completezza dell'informazione"

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, puo' ''disporre a piacimento di tutti i mezzi necessari alle sue campagne mediatiche'', eppure sostiene - come ha fatto ieri su France 2 - di essere quotidianamente attaccato dalle tv: e' la denuncia di Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa, intervenuto al convegno sull'informazione organizzato a Roma dalla Fnsi con l'Ordine dei giornalisti, l'Associazione nazionale partigiani italiani di Roma e l'universita' di Tor Vergata

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, puo' ''disporre a piacimento di tutti i mezzi necessari alle sue campagne mediatiche'', eppure sostiene - come ha fatto ieri su France 2 - di essere quotidianamente attaccato dalle tv: e' la denuncia di Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa, intervenuto al convegno sull'informazione organizzato a Roma dalla Fnsi con l'Ordine dei giornalisti, l'Associazione nazionale partigiani italiani di Roma e l'universita' di Tor Vergata

''Nei giorni scorsi - ha detto Natale - il rapporto della Freedom House aveva classificato l'Italia come unico Paese 'parzialmente libero' dell'Europa occidentale, insieme alla Turchia, a causa soprattutto della elevata concentrazione dei media. La risposta del presidente del Consiglio e' arrivata ieri, in un'intervista al telegiornale della rete pubblica France 2: 'Sempre la stampa e la tv sono contro chi e' al potere. E in Italia, contrariamente a quello che si pensa all'estero, lo sono il 90% della stampa e tutte le televisioni, comprese le mie. Tutti vogliono dimostrare di essere indipendenti. E tutti i giorni le tv, anche le mie, dicono qualcosa contro di me'''. ''Sembra satira, ma non lo e': viene il dubbio - ha commentato il presidente della Fnsi - che il premier scambi per atto ostile il normale esercizio dell'autonomia professionale. Nemmeno l'elevato consenso del quale l'on. Berlusconi gode in questo momento nel Paese puo' giustificare un cosi' smaccato stravolgimento della realta' delle cose; tanto piu' in giorni in cui il presidente del Consiglio ha mostrato ancora una volta di poter disporre a piacimento di tutti i mezzi necessari alle sue campagne mediatiche. Se non vuole prendere atto di cio' che tutti gli osservatori internazionali vedono con chiarezza, almeno eviti di raccontarci favole. Siamo maggiorenni anche noi''. (ANSA) Per Giorgio Lainati (PdL) Vicepresidente in Commissione di Vigilanza Rai, ''da anni il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Roberto Natale si impegna a negare la realta' e l'evidenza dei fatti accusando il Presidente del Consiglio 'di disporre a iacimento di tutti i mezzi necessari alla sua campagna mediatica'''. Al contrario, per Lainati, ''sia negli anni di Governo che in quelli di opposizione, Berlusconi e' stato ed e' oggetto di pesanti critiche di duri attacchi da parte dei programmi di approfondimento giornalistico della televisione pubblica e privata. I giornalisti militanti della Rai scendono puntualmente in campo per costruire programmi privi di pluralismo e di contraddittorio, elementi fondamentali di una libera e democratica informazione''. E conclude: ''Non e' un caso se, in tanti anni, proprio Natale ha difeso non solo in Rai chi veniva da noi richiamato al rispetto proprio del pluralismo che ha nel diritto di replica una delle sue massime espressioni. Non e' negando l'evidenza che Natale puo' dare lezioni sulla liberta' di stampa''. (ANSA) Per l'informazione, in particolare per quella del servizio pubblico, resta centrale ''il problema del pluralismo e della completezza'': ne e' convinto il presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Sergio Zavoli, che ha trasformato in una testimonianza di impegno su questi temi il suo intervento di oggi al convegno organizzato a Roma da Federazione nazionale della stampa, Associazione nazionale partigiani italiani di Roma, universita' di Tor Vergata e Ordine nazionale dei giornalisti. ''La questione del pluralismo e' molto piu' grande di quanto pensiamo'', ha sottolineato Zavoli, citando il messaggio che l'allora Capo dello Stato Ciampi invio' alle Camere nel 2002. ''Quel giorno l'Aula era pressoche' deserta: era un brutto segnale e presi la parola per denunciarlo. In certi casi il pericolo e' la mancanza della percezione del pericolo''. Il presidente della Vigilanza non pensa a ''codici deontologici su misura'' per valutare una notizia: ''Il pluralismo si ottiene dalla somma delle testimonianze che si danno: ci sono talk show nei quali molti ospiti forniscono piu' punti di vista, ma anche programmi nei quali un solo giornalista si confronta con un solo interlocutore: in tal caso si dovra' tener conto dell'intero ciclo di programmazione per capire se l'arco delle testimonianze abbia rappresentato nel suo insieme il sentire pubblico''. Zavoli ha anche lanciato un monito contro la ricerca della brevita' a tutti i costi: ''E' una trappola tremenda: il tempo della velocita' coriandolizza la realta'. Ma in una notizia troppo breve manca sicuramente qualcosa: o e' tecnicamente monca, o contiene un messaggio politicamente sospetto''. Piuttosto bisogna cercare sempre ''l'approfondimento''. Piu' in generale, Zavoli ha ribadito che la commissione che presiede ''non dovra' certo rinunciare alle funzioni di vigilanza, ma anche fare in modo che non travalichino quelle di indirizzo. Questo - ha concluso - impegna il servizio pubblico a riconoscersi nelle sue doverosita', che tendono a un obiettivo semplice e difficile insieme: partecipare con i suoi mezzi e i suoi talenti a favorire la crescita culturale e civile del Paese''. (ANSA)

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