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Internazionale 27 Set 2007

Myanmar (ex Birmania), Information safety and freedom: “Garantire il lavoro dei giornalisti nel paese”

26 settembre - ''I birmani non sono informati su quello che sta avvenendo nel loro Paese. Dai media locali arriva solo la propaganda del generalissimo Than Swe che accusa tutti di complottare contro gli interessi del Myanmar.

26 settembre - ''I birmani non sono informati su quello che sta avvenendo nel loro Paese. Dai media locali arriva solo la propaganda del generalissimo Than Swe che accusa tutti di complottare contro gli interessi del Myanmar.

Per questo Information safety and freedom chiede formalmente al Governo del Myanmar di lasciare i giornalisti locali e stranieri liberi di lavorare''. È quanto afferma Stefano Marcelli, presidente dell'associazione. ''Contestualmente - dichiara Marcelli - rivolgiamo un pressante invito alle istituzioni internazionali perché vigilino sulla sicurezza dei giornalisti e sulla possibilità dei media di rappresentare quanto sta accadendo nel Paese asiatico''. Marcelli ricorda che ''il regime birmano è già considerato da anni come uno dei principali nemici della libertà di stampa''. ''Parliamo - spiega - di una nazione dove un giornalista può essere incarcerato fino a sette anni solo per essere in possesso di un fax, un modem, una videocamera o una pubblicazione vietata''. Inoltre, ''il 20 agosto scorso - conclude - il governo ha emesso il divieto di pubblicare immagini delle manifestazioni e ha ordinato la distruzione di video e fotocamere. In seguito ha anche bloccato Youtube e ha censurato qualsiasi riferimento all'aumento dei prezzi al consumo''. (ANSA)

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