CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Un momento dell'incontro a Modena (Foto: aser.bo.it)
Un momento dell'incontro a Modena (Foto: aser.bo.it)
Un momento dell'incontro a Modena (Foto: aser.bo.it)
Associazioni 25 Set 2023

Modena, Nicola Gratteri con Fnsi e Aser al sit-in contro la riforma Cartabia sulla presunzione di innocenza

Simbolica manifestazione a difesa del diritto dei cittadini ad essere informati organizzata sabato 23 settembre a margine del festival Dig. «La riforma non è fatta per gli ultimi, ma per impedire ai giornalisti di riportare intercettazioni che riguardano un potente», ha ammonito il procuratore di Napoli. Con lui, fra gli altri, Matteo Naccari, segretario aggiunto Fnsi e Monica Andolfatto, componente della giunta esecutiva.

«La riforma non è fatta per gli ultimi della Terra. Di quelli non si interessa nessuno. La riforma è fatta per impedire che giornalisti e giornali possano riportare intercettazioni che riguardano il comportamento di un potente». Così il neoprocuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, intervenendo sulla cosiddetta riforma Cartabia che, con il pretesto della presunzione di innocenza, di fatto ha posto un bavaglio alla diffusione delle notizie di cronaca nera e giudiziaria.

L'occasione è offerta dal Dig, il festival internazionale di giornalismo investigativo coordinato da Alberto Nerazzini, che si è svolto a Modena con il sostegno del sindacato dei giornalisti. Sabato 23 settembre 2023, poco prima del dibattito con Nicola Gratteri, l'Assostampa dell'Emilia Romagna, assieme all'Assostampa Modena (sezione provinciale dell'Aser) e alla Fnsi, ha dato vita a una simbolica manifestazione a difesa della Costituzione e del diritto dei cittadini ad essere informati.

"La democrazia passa anche attraverso la conoscenza di cosa accade intorno a sé", il concetto ribadito dai rappresentanti dei giornalisti.

Al sit-in hanno partecipato, fra i tanti, i giornalisti di Stampa Modena, guidati dal presidente Pier Paolo Pedriali e dell'Aser, con in testa il presidente Paolo Maria Amadasi e il segretario generale aggiunto della Fnsi, Matteo Naccari. Con loro anche Monica Andolfatto, segretaria del Sindacato giornalisti Veneto e componente della giunta della Fnsi e l'ex presidente della Fnsi, Giovanni Rossi.

Pedriali,  intervenuto anche a nome di Aser, ha ricordato come l'uccisione del sedicenne pakistano Muhammad Arham, accoltellato al parco Novi Sad a fine marzo e il delitto di Friday Endurance, ucciso domenica 20 agosto in corso Vittorio Emanuele, sono valsi da parte della Procura due semplici resoconti di venti righe ciascuno. E che a Ferrara nella tarda sera del primo settembre, all'interno di un bar del centro al termine di una violentissima rissa, un uomo di 43 anni è stato ucciso a bottigliate e coltellate. Il giorno dopo, nonostante le continue richieste dei colleghi di carta stampata, tv e web, da forze dell'ordine (carabinieri in questo caso) e Procura non è arrivata nessuna nota o ricostruzione ufficiale dell'accaduto. Il comunicato è arrivato solamente alle 12.48 di domenica 3 settembre dove si avvisava che, testuale, era morto un uomo in un bar del centro cittadino. In seguito a quell'episodio, il sindacato dei giornalisti ha stigmatizzato l'accaduto e chiesto un incontro al procuratore, che però l'ha rifiutato.

In apertura del dibattito, Monica Andolfatto ha ricordato che quest'anno si svolge la prima edizione del premio nazionale sul giornalismo d'inchiesta territoriale intitolato a Tina Merlin (qui il link al bando), dedicato a croniste e cronisti impegnati sul fronte dei diritti sociali, della tutela del lavoro, della denuncia delle diseguaglianze e del rispetto dell'ambiente. Tina Merlin, partigiana, giornalista e scrittrice, è ricordata soprattutto per il suo impegno e le sue inchieste per dimostrare i pericoli che avrebbe comportato la messa in funzione della diga sul Vajont. Per questo venne anche denunciata per diffusione di informazioni false e tendenziose, ma fu assolta. Tre anni dopo avvenne la tragedia.

@fnsisocial

Articoli correlati