Dopo due giorni di furiose polemiche, il capo del Comitato investigativo russo, Alexander Bastrykin, ha chiesto scusa per le minacce a un giornalista d'opposizione, costretto a fuggire all'estero temendo per la sua incolumità. Durante un incontro con la stampa, Bastrykin ha ammesso di aver avuto un comportamento "impulsivo" con il vicedirettore della Novaya Gazeta, Serghei Sokolov, e gli ha telefonato per scusarsi dal cellulare del direttore della testata, Dmitri Muratov. Il giornalista ha osservato che "c'era stata molta tensione da entrambe le parti e che ora potrà tornare a vivere e lavorare in Russia".
Sokolov in un articolo aveva denunciato la connivenza del capo degli inquirenti russi con una banda di assassini di provincia. Bastrykin aveva fatto portare il giornalista in un bosco isolato fuori Mosca, dove lo ha minacciato di morte, come ha raccontato Muratov in una lettera aperta sul suo giornale in cui lavorò anche Anna Politkovskaia. Pubblicata mercoledì, la lettera ha fatto esplodere un putiferio. Tanto più che il Comitato investigativo era già bersaglio di forti critiche per le 'perquisizioni preventive' in casa dei leader dell'opposizione, ordinate alla vigilia del corteo anti-Putin di martedì scorso.
Lo scandalo è stato tale, che erano circolate voci sulle possibili dimissioni di Bastrykin e il caso era finito sulla scrivania del presidente Vladimir Putin. Dopo le scuse del capo del Comitato investigativo, la vicenda appare così chiusa.
"Per me l'ordine del giorno è esaurito. E' stata raggiunta la riconciliazione", ha detto Muratov. (MOSCA, 15 GIUGNO - AGI)
RUSSIA: MINACCE AL VICE DIRETTORE DELLA NOVAYA GAZETA
Il direttore del giornale d'opposizione Novaya Gazeta ha accusato il Comitato investigativo russo di intimidire la sua redazione, per le sue posizioni troppo critiche. In una lettera aperta, pubblicata oggi sulla Novaya - dove lavorava anche la reporter Anna Politkovskaya, uccisa nel 2006 - Dmitri Muratov ha raccontato che alcuni agenti hanno portato con la forza il suo vice direttore, Serghei Sokolov, in una foresta dove l'uomo è stato lasciato da solo con Alexander Bastrykvin, capo del Comitato investigativo (una sorta di super procura) che lo ha minacciato di morte.
I due avevano avuto una discussione pochi giorni fa, dopo che la Novaya aveva pubblicato un articolo in cui criticava il comportamento degli inquirenti nel caso di un uomo che nella regione di Krasnodar è stato rilasciato su cauzione, nonostante fosse stato condannato per complicità nell'omicidio di 12 persone. Nella sua lettera, Muratov chiede a Bastrykin di garantire l'incolumità di tutta la sua redazione. La Novaya Gazeta è nota per le sue inchieste e reportage spesso scomodi: solo negli ultimi 11 anni la testata ha avuto sei giornalisti uccisi. (MOSCA, 13 GIUGNO - AGI)