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Editoria 02 Mar 2011

Milleproroghe incroci stampa-tv, Fieg: “La proroga al 31 marzo è insufficiente. L’accertamento delle posizioni dominanti è fondamentale per il pluralismo”

''La proroga delle disposizioni in materia di incroci stampa-televisione limitata al 31 marzo è certamente insufficiente, anche se il governo ha accettato un ordine del giorno delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato che impegna lo stesso ad una ulteriore proroga almeno fino al 31 dicembre 2012''. È la posizione della Federazione italiana editori giornali in merito alla disciplina del milleproroghe sul divieto di incroci stampa-tv.

''La proroga delle disposizioni in materia di incroci stampa-televisione limitata al 31 marzo è certamente insufficiente, anche se il governo ha accettato un ordine del giorno delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato che impegna lo stesso ad una ulteriore proroga almeno fino al 31 dicembre 2012''. È la posizione della Federazione italiana editori giornali in merito alla disciplina del milleproroghe sul divieto di incroci stampa-tv.

''La disposizione contribuisce senza dubbio alla concorrenzialità del sistema dell'informazione - dichiara la Fieg all'ANSA -, ma è l'accertamento di eventuali posizioni dominanti nei singoli mercati del sistema della comunicazione e, conseguentemente, l'adozione di misure idonee a ristabilire un assetto maggiormente concorrenziale degli stessi, a rivestire una fondamentale ed essenziale importanza ai fini della tutela del pluralismo''. 

''Un mercato della pubblicità - sostiene ancora la Federazione degli editori - opportunamente ed efficacemente monitorato e analizzato - ed, eventualmente, regolato e riequilibrato - è fondamentale per generare risorse diversamente distribuite tra i media che competono al suo interno così da assicurare qualità dei contenuti editoriali e capacità di finanziamento dei diversi mezzi, con conseguenze virtuose sullo stesso pluralismo informativo''.

La Fieg ricorda inoltre che ''il divieto di incrocio fu concepito dal legislatore a tutela del pluralismo dell'informazione, sulla base delle indicazioni della Corte Costituzionale che aveva sollecitato un intervento legislativo in materia di adeguati limiti antitrust per il complesso del sistema dell'informazione (sentenza n. 826 del 1988)''.

''L'opportunità di conservare la normativa sui limiti antitrust incrociati tv-stampa - spiega ancora la Federazione - è stata ribadita dall'Agcom in una segnalazione al Governo (del 24 novembre 2010) in cui si sottolinea la validità della disposizione 'per il mantenimento della concorrenzialità del sistema dell'informazione'''. (ANSA)

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