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Un momento del presidio organizzato a luglio dal Sigim per protestare contro la chiusura del Messaggero Marche
Lavoro autonomo 19 Set 2016

Messaggero Marche, l'azienda chiude ad ogni possibile trattativa sui collaboratori. Il Sigim al fianco dei colleghi

Ancora una tegola sui 50 collaboratori del Messaggero Marche rimasti senza lavoro dopo la chiusura dell'ultima redazione territoriale, quella di Ancona, e la soppressione delle edizioni locali della testata: «L'azienda - rende noto il segretario del Sindacato giornalisti marchigiani, Piergiorgio Severini - chiude ad ogni possibilità  di trattativa con un lapidario “non ci sono le condizioni pe proseguire il confronto”».

Ancora una tegola sui 50 collaboratori del Messaggero Marche rimasti senza lavoro dopo la chiusura dell’ultima redazione territoriale, quella di Ancona, e la soppressione delle edizioni locali della testata: «L’azienda – rende noto il segretario del Sindacato giornalisti marchigiani, Piergiorgio Severini – chiude ad ogni possibilità di trattativa con un lapidario “non ci sono le condizioni pe proseguire il confronto”».

La presa di posizione arriva con una telefonata al segretario del Sigim da parte del responsabile delle risorse umane del Messaggero Spa, Claudio Di Vincenzo. «Dopo un primo incontro – spiega il sindacato regionale in una nota – tra il dirigente della Caltagirone editore e le rappresentanze sindacali, avvenuto ad inizio estate, si era in attesa di riprendere il dialogo e verificare la possibilità di apertura di un tavolo negoziale per discutere i termini di fine rapporto dei collaboratori de Il Messaggero Marche, chiamati quotidianamente e regolarmente, da anni, a contribuire alla realizzazione del giornale, e delle eventuali future prospettive occupazionali degli stessi. Ma il confronto non si aprirà».

Secondo l’azienda, dunque, non ci sono le condizioni in questo momento per proseguire il confronto. Una chiusura, l’ennesima della Caltagirone editore, che innesca l’immediata reazione del Sigim: «Non possiamo che ribadire – rileva Severini – l’assoluto sostegno ai colleghi che vogliano intraprendere la strada giudiziale, l’unica possibile a questo punto per vedere riconosciuti i diritti di quanti hanno lavorato per anni nelle redazioni regionali, assicurando l’uscita delle edizioni locali e contribuendo alla realizzazione di un prodotto professionale e di qualità, a vantaggio del territorio, dei suoi cittadini e del pluralismo dell’informazione».

Il sindacato giornalisti delle Marche, dunque, dopo aver tentato per mesi la strada del dialogo con l’obiettivo di giungere ad un accordo con l’azienda, nel prendere atto della totale chiusura da parte dell’editore, che pare preferire la via dello scontro frontale, rinnova «la ferma intenzione di continuare ad offrire a tutti gli ex collaboratori delle edizioni regionali de Il Messaggero il massimo della vicinanza e dell’assistenza possibile, di concerto con il proprio ufficio legale, pronto a percorrere questa nuova strada».

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