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Internazionale 09 Mag 2007

Medio Oriente: la Bbc esamina un video consegnato ad al Jazeera, sul giornalista rapito Alan Johnston

La rete televisiva pan araba al Jazeera ha ricevuto un video attribuito ai rapitori del corrispondente della Bbc a Gaza, Alan Johnston, sequestrato il 12 marzo. L'emittente britannica ne sta esaminando il contenuto.

La rete televisiva pan araba al Jazeera ha ricevuto un video attribuito ai rapitori del corrispondente della Bbc a Gaza, Alan Johnston, sequestrato il 12 marzo. L'emittente britannica ne sta esaminando il contenuto.

Il video contiene alcune richieste e mostra delle immagini, una delle quali con quella che potrebbe essere la carta d'identità del giornalista sequestrato. Il nastro è stato consegnato ad al Jazeera a Gaza ed è stato registrato da un gruppo che si fa chiamare "Jaish-e-al-Islam" (l'esercito dell'Islam). Fino ad ora non erano mai giunte richieste da parte dei sequestratori, né erano state fornite ai media prove della detenzione di Johnston. In aprile, un gruppo sconosciuto chiamato brigate Tawhid e Jihad aveva rivendicato l'uccisione del giornalista, ma tale affermazione non è mai stata confermata. Il governo palestinese ha invece insistito che Johnston era vivo e si è detto impegnato a ottenerne il rilascio. Johnston, 44 anni, lavorava da tre anni a Gaza ed era l'unico reporter occidentale che risiedeva in pianta stabile nella Striscia. La rivendicazione del rapimento di Johnston è apparsa anche come messaggio audio sui Forum islamici in Internet. Il messaggio, dal titolo 'Spezzare le catene', è della durata di 19 minuti e ha come obiettivo quello di chiedere lo scambio di Johnston con alcuni islamici detenuti nelle carceri britanniche, primo fra tutti il noto Imam di origini giordane, Abu Qatada al-Falastini. Nei siti dove è stato diffuso il messaggio, il gruppo islamico ha anche mostrato un tesserino della Bbc con la foto di Johnston per dimostrare che il reporter si trova nelle loro mani. "Nel corso della guerra tra i miscredenti e i musulmani noi non possiamo stare con le mani in mano mentre vengono tenuti in carcere i nostri fratelli - afferma la voce -. Per questo vi offriamo il prigioniero britannico Alan Johnston. C'è chi dice che il suo rapimento ha dato vita alle divergenze all'interno del campo palestinese e va contro i nostri interessi, ma di quali divergenze e interessi parliamo? Avete forse dimenticato che la Gran Bretagna è stata la prima a opprimerci, vi hanno occupati, vi hanno cacciato dalle vostre case e combattuto". Il gruppo chiede poi ai musulmani di trattare i cristiani presenti nei loro territori come ai tempi del califfato islamico, chiedendo loro il pagamento di una tassa (Jiziya in arabo). Soffermandosi poi in un lungo discorso sul rapporto che i musulmani devono avere con i membri delle altre religioni, la voce dell'Esercito islamico giustifica, dal punto di vista della Sharia, la legittimità di uccidere gli ebrei e i cristiani prendendo come fonti alcuni detti di due importanti commentatori del Corano, al-Tabari e al-Qurtubi, vissuti tra il IX e il X secolo dopo Cristo. "Sia nel passato che nel presente la Gran Bretagna occupa i nostri paesi aiutando gli ebrei e partecipando alla guerra degli americani contro l'Islam - conclude la voce -. Per questo tutti i suoi cittadini sono nostri nemici". La registrazione audio si conclude con la rivendicazione del sequestro del reporter della Bbc: "Noi dell'Esercito islamico annunciamo che Alan Johnston è nostro prigioniero e viene trattato secondo i principi della Sharia. Chiediamo alla Gran Bretagna di liberare i nostri prigionieri e in particolare lo sceicco Abu Qatada. Da qui vogliamo ricordare i nostri prigionieri detenuti nelle carceri degli altri paesi ai quali diciamo, liberateli o faremo lo stesso con voi senza eccezioni". La Bbc ha intanto diffuso un comunicato. "Siamo consapevoli del nastro diffuso dall'esercito dell'Islam a proposito del nostro corrispondente a Gaza, Alan Johnston. Non commentiamo le richieste al governo britannico contenute nel nastro- rimaniamo preoccupati per il benessere di Alan e chiediamo il suo immediato rilascio". Abu Qatada è sospettato di stretti legami con al Qaeda e in Gran Bretagna, dove è detenuto, viene considerato una minaccia alla sicurezza nazionale, riferisce il sito dell'emittente britannica. (ADNKRONOS)

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