Tirana, 23 aprile - L'informazione ai tempi della crisi: un tema caldo, sul quale esperti di settore hanno dibattuto a Tirana, nel corso di un forum organizzato da 'La Gazzetta del Mezzogiorno' e l'Ambasciata d'Italia a Tirana nell'ambito della stagione degli eventi "Italia-Albania, due Popoli, un Mare, un'Amicizia" promossa dalla stessa ambasciata. Al forum hanno partecipato tra gli altri, il presidente dell'Ansa Giulio Anselmi, il segretario nazionale della Federazione della Stampa italiana (Fnsi) Franco Siddi ed il direttore di 'La Gazzetta del Mezzogiorno' Carlo Bollino che ha moderato i lavori.
I media in Albania contano un'esperienza di appena 20 anni. Nati subito dopo l'avvento della democrazia e sviluppatisi in un contesto di forti contrasti: "il primo paese in Europa per numero di testate rispetto alla popolazione, ma con il più basso livello di penetrazione sul territorio, il primo paese nell'Europa del sud-est per la penetrazione della televisione digitale, ma che non corrisponde alla diffusione di internet", ha sintetizzato Bollino. "Stiamo vivendo una doppia crisi, strutturale ed economica - ha sottolineato il presidente dell'Ansa Guido Anselmi - di ricette miracoliste non ci sono. L'unica reazione è la qualità perché l'informazione è un bene collettivo che va gestito nell'interesse di tutti", ha aggiunto Anselmi secondo il quale "l'informazione deve essere autorevole e coraggiosa". Il segretario nazionale del Fnsi, Franco Siddi ha sottolineato invece "l'importanza di mettere insieme delle regole" puntando sulla deontologia professionale e sulle strutture a difesa dei giornalisti ricordando la battaglia in corso in Italia contro la legge "Sulle intercettazioni". "Non è che vogliamo il diritto di diffamare ma il giornalista deve rimanere libero di informare ", ha sottolineato Siddi.
In Albania invece non ci sono scontri sulle leggi che riguardano i media perché non ne esistono, come del resto anche il Codice dell'Etica, è rimasta solo sulla carta e nessuno lo applica.
Lutfi Dervishi, uno degli autori del Codice spiega questo fenomeno con il fatto che il mercato, specie quello della carta stampata "soffre dei problemi del conflitto d'interesse" riferendosi ai legami fra media e potere politico e finanziario.
"In Albania stiamo vivendo la telepolitica, una presenza in crescita della politica e dei politici sugli schermi e nelle pagine dei giornali", ha affermato Remzi Lani, direttore dell'Istituto albanese dei media. "Su questo non c'e niente di male. Il vero problema però, è l'altra faccia della medaglia, la ripoliticizzazione dei media".
Il forum è stato aperto con un evento politicamente eccezionale, cioé la presenza allo stesso tavolo, come non accadeva ormai da almeno un anno e mezzo, del premier Sali Berisha ed il leader dell'opposizione Edi Rama, attuale sindaco di Tirana. Incontro particolarmente apprezzato anche dall'ambasciatore d'Italia Saba D'Elia che ha auspicato come l'evento possa rappresentare "l'inizio per una nuova ripresa del dialogo politico in Albania". (ANSA)