“La Federazione della Stampa aderisce e parteciperà, il 19 ottobre prossimo, alla marcia Perugia- Assisi per la pace e la fraternità. Per il Sindacato dei giornalisti la partecipazione assume un significato particolare di espressione di un impegno per la libertà, diritti umani, la solidarietà, la legalità e il dialogo. Il buon giornalismo che si ispira a questi principi concorre a costruire ponti e non muri nel mondo e questo spesso comporta sacrifici immensi, che pagano tante vittime innocenti nei troppi luoghi di conflitto che agitano il pianeta.
Partecipare alla marcia Perugia-Assisi significa, anche, rendere omaggio ai 92, tra giornalisti e operatori di staff del settore, caduti nei primi mesi di quest’anno sui fronti della guerra e delle aree dominate dalla violenza degli scontri per motivi etnici, religiosi o razziali, dove erano impegnati ad essere testimoni di verità.
Questa testimonianza di verità, infatti, è essenziale per alimentare la speranza di superamento dei conflitti e per evitare l’accrescersi di vecchie e nuove forme di povertà. Guerra e violenza che spengono o limitano l’informazione, provocano una povertà di conoscenza che aumentano angoscia e dolore. Per questo testimoniare un impegno di pace significa anche aumentare la qualità e l’intensità dell’informazione sulle povertà, sui diritti negati, sulle vere ragioni delle guerre e degli scontri armati. I media devono fare di più su questa frontiera dove si misura la qualità e la forza della loro indipendenza.
La Fnsi su questi terreni è solidalmente impegnata con la Federazione Internazionale dei Giornalisti e quella Europea, nella quale si è fatta promotrice di una azione perché l’embargo deciso da alcuni Stati verso la Russia per la vicenda dell’Ucraina, non si trasformi in rottura del dialogo con le organizzazioni dei giornalisti russi. Queste impegnate a promuovere la qualità del giornalismo etico e libero proprio in quel Paese. I giornalisti e le loro organizzazioni democratiche non sono entità belligeranti nei conflitti ma devono dialogare e confrontarsi attraverso i canoni universali del giornalismo indipendente. Altrettanto la Fnsi sta facendo con le organizzazioni internazionali per la stampa in Iraq, in Palestina e in Somalia. Ai media italiani l’appello ad accendere di più i fari su questi temi, sulle realtà dimenticate, e, quindi, sui valori della marcia per la pace Perugia-Assisi.”
VERRANNO DA 480 CITTÀ. 763 LE ADESIONI DI ASSOCIAZIONI, SCUOLE ED ENTI LOCALI.
TRA 10 GIORNI LA MARCIA PERUGIA-ASSISI PER LA PACE E LA FRATERNITÀ
QUESTA MATTINA A ROMA LA CONFERENZA STAMPA DEL COMITATO ORGANIZZATORE: "SARÀ UNA GIORNATA STRAORDINARIA"
Partiranno da 480 città di ogni parte d’Italia. Sono i giovani, studenti, bambini, insegnanti, membri di gruppi e associazioni, sindaci e presidenti di comuni, province e regioni che domenica 19 ottobre daranno vita alla Marcia PerugiAssisi per la pace e la fraternità.
100 scuole e 100 giovani animeranno il lungo corteo che si snoderà verso Assisi per chiudere l’epoca della Grande Guerra. 100 Enti Locali lanceranno dalla Basilica di San Francesco un nuovo appello per il riconoscimento della pace come diritto umano fondamentale. 763 le adesioni sino ad oggi pervenute.
“La pace è in pericolo e il 19 ottobre vogliamo lanciare un forte segnale d’allarme.” Così Flavio Lotti, coordinatore della PerugiAssisi, ha introdotto oggi la Conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Roma, presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
“Noi non sappiamo più cos’è la pace. La diamo per scontata e non ci accorgiamo che la stiamo perdendo. Non sappiamo nemmeno cosa sia la guerra e siamo sempre più disposti a farla. Il 19 ottobre marceremo contro la Terza guerra mondiale denunciata da Papa Francesco e ignorata dalla gran parte della politica e delle istituzioni. Denunciamo il pericoloso tentativo di rilegittimare la guerra come strumento inevitabile.”
“Molti Enti Locali e Regioni italiane hanno contribuito ad organizzare questa marcia nella convinzione che la pace, oggi più che mai, comincia nelle nostre città dove la crisi sta alimentando povertà, paure e insicurezza” ha dichiarato Andrea Ferrari, Presidente del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani.
“La Perugia Assisi sarà per noi un giorno di scuola” ha affermato Aluisi Tosolini, dirigente scolastico e coordinatore della Rete delle Scuole di Pace. “Daremo avvio ad un nuovo programma di educazione alla cittadinanza democratica che, a cento anni dalla prima guerra mondiale, vuole chiudere 100 anni di guerre e inaugurare 100 anni di pace. Perché la pace ha bisogno di una nuova cultura, si insegna, s’ imparare e si vive. A partire dalla scuola.”
“La marcia PerugiAssisi è un grido di dolore contro tutte le guerre. Quelle combattute con le armi ma anche quelle combattute dall’economia che genera sfruttamento, povertà, fame, distruzione dell’ambiente, diseguaglianze sempre più forti. Ognuno di noi deve sentirsi interpellato in prima persona per compiere i passi necessari verso la giustizia, l’equità e la costruzione di nuove relazioni e politiche di fraternità.”
“La marcia Perugia Assisi vuole essere il punto di partenza non di arrivo” ha detto padre Enzo Fortunato, portavoce del Sacro Convento di Assisi. Il 19 ottobre vivremo la festa della pace, di ripudio della guerra e di amore per il prossimo. Sarà una marcia spinta solo dalla coscienza degli uomini di buona volontà che chiedono ai governanti, come fece lo stesso Francesco d'Assisi ai potenti di allora, di pensare al bene degli uomini e non alla guerra.”
“La PerugiAssisi merita un’attenzione supplementare della stampa” ha dichiarato Franco Siddi, presidente della FNSI. “Oggi la coesione sociale è in pericolo in Italia e nel resto del mondo. Per questo non abbiamo bisogno di continuare a commentare il chiacchiericcio ma di promuovere un’informazione veramente libera”.
“Articolo 21 continua il proprio impegno insieme alla Tavola della pace per costruire un’informazione e una comunicazione di pace organizzando ad Assisi il 16 e 17 ottobre con un forum per “Illuminare le periferie dimenticate”, ha aggiunto Elisa Marincola. “Ci incontreremo non solo per denunciare il silenzio che continua a circondare troppe tragedie, ma per tracciare nuove strade e costruire nuove alleanze tra operatori di pace e operatori dell’informazione”.
Roma, 10 ottobre 2014