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Fnsi 01 Apr 2005

L'Usigrai attacca:

L'Usigrai attacca: "Anche di fronte ad un evento epocale come la fine di Giovanni Paolo II in Rai vince la politica. C'è di che vergognarsi"

L'Usigrai attacca: "Anche di fronte ad un evento epocale come la fine di Giovanni Paolo II in Rai vince la politica. C'è di che vergognarsi"

''Persino di fronte ad un evento epocale come la fine di Giovanni Paolo II prevalgono al vertice della Rai grette speculazioni politiche. C'e' da vergognarsi''. Lo pensa il segretario Usigrai Roberto Natale, che si riferisce in particolare al 'Porta a porta' e al 'Primo piano' di ieri sera. ''Neanche il dramma che si sta consumando in Vaticano induce questa Rai a svincolarsi, almeno per una volta - spiega Natale - dal suo asservimento politico. La decisione di mandare in onda egualmente il 'Porta a porta' registrato con il presidente del Consiglio ha impedito al Tg1 di fare quello che tutti i Tg del mondo stavano facendo ed ha attirato sulla Rai pesanti e giustificate critiche. Al tempo stesso - come ha denunciato il Comitato di redazione del Tg3 -si e' di fatto impedito a 'Primo piano' di continuare la diretta per evitare che gli spettatori del premier potessero distrarsi''. (fonte Ansa) Le polemiche sulla conduzione della programmazione della Rai sono costanti . Ne riportiamo un'altra avvenuta nelle ultime 24 ore che riguarda la diretta per l'inaugurazione dell aFiera di Milano: "E’ davvero strano che Flavio Cattaneo difenda la diretta sull’inaugurazione della nuova Fiera di Milano definendola “normale comunicazione d’impresa”. Dal Direttore generale della Rai ci si dovrebbe attendere una motivazione legata piuttosto al ruolo del servizio pubblico, che in effetti ha il compito di essere presente sui fatti della vita italiana in tutti i suoi aspetti. Non si spiega però perché questa propensione Rai alle dirette sia così discontinua: funziona quando ci sono eventi di interesse istituzionale o governativo; non funziona invece quando ci sono grandi manifestazioni che coinvolgono centinaia di migliaia di persone e che da qualche anno a questa parte la Rai “regala” ad altre emittenti. La Rai ha sempre il dovere di dare conto della realtà. Non si può accettare che selezioni i fatti in base a criteri di gradimento politico. Al prossimo Consiglio di Amministrazione i giornalisti del servizio pubblico chiederanno regole nuove e finalmente meno faziose. (fonte Ansa)

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